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“Quando al Duomo usò uno sgabello per riuscire a cresimarmi”

di Ugo Piastrella
Purtroppo Gigino non ce l’ha fatta. Il Teatro salernitano piange una persona che da oltre quarant’anni, regista e fondatore prima del teatro al Ridotto poi del Teatro Arbostella, ha saputo con umiltà e professionalità essere un riferimento importante per la città di Salerno. Io perdo un fratello dolce ed affettuoso ed un amico generoso nella collaborazione, iniziata nel lontano 1974. Di lui mi restano i tanti momenti belli trascorsi insieme, le risate, gli spettacoli, le cene e le feste. Lo scorso anno mi chiamo a recitare con la sua compagnia nel suo teatro. Ogni sera a fine spettacolo mi presentava con grande affetto e stima al pubblico, ed ogni sera io mi
divertivo a raccontare il giorno della mia cresima. Scelsi lui come compare, eravamo al Duomo di Salerno, il Vescovo di allora aveva appena chiesto a tutti coloro che dovevano ricevere il sacramento che si dovevano avvicinare, accompagnati dai loro compari, all’altare. Sapendo che lui avrebbe dovuto mettermi la mano sulla spalla, iniziò a guardarsi intorno, ad un certo punto vidi che con il
piede tirava verso di lui uno sgabello e lo spinse fino ai piedi dell’altare, quando fu il nostro turno ci salì sopra e mi poggiò la mano sulla spalla, tutti iniziarono a sorridere e lui con la sua aria da
bonaccione mi guardò e mi disse che vista la mia altezza quello era l’unico modo che aveva per riuscire a mettermi una mano sulla spalla. Ecco questo era Gigino, una persona semplice, che ti stupiva e ti faceva divertire con poco. Mi mancherà tantissimo e non potendo abbracciare ne’ lui ne’ la cara Annamaria ed i figli Antonio,
Andrea ed Arturo, a nome dei teatranti salernitani e non solo ci ripromettiamo appena possibile di tributare il giusto onore che
merita. Ciao Gigino, mi mancherai tanto.