Pugno chiuso e Bella Ciao, l’ultimo saluto a Giannattasio - Le Cronache
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Pugno chiuso e Bella Ciao, l’ultimo saluto a Giannattasio

Pugno chiuso e Bella Ciao, l’ultimo saluto a Giannattasio

di Erika Noschese

Braccio alzato, pugno chiuso e – nonostante la pioggia battente – è stato intonato “Bella ciao”. Così la Salerno antifascita, ieri, ha salutato per l’ultima volta il compagno Luigi Giannattasio. Il presidente dell’Anpi della sezione di Salerno è morto, dopo aver a lungo combattuto contro un brutto male, giovedì mattina, ricoverato all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Alla chiesa di San Paolo ai Saveriani, al rione Petrosino, ieri pomeriggio c’erano tutte le persone che in questi anni lo hanno accompagnato nelle sue lotte, nell’affermazione dei valori antifascisti e nelle battaglie che ha portato avanti, con quella testardaggine che lo ha sempre contraddistinto. Tra i presenti anche l’assessore alla Cultura Antonia Willburger, il segretario generale della Cgil Arturo Sessa, i membri dell’associazione Memoria in Movimento e il presidente Angelo Orientale, i rappresentanti di Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, vari movimenti e comitati solo per citarne alcuni. Una folla gremita ha atteso l’arrivo della salma, partita dalla sala mortuaria del nosocomio locale, diretta alla chiesa dei Salesiani. Al termine della funzione i partecipanti hanno voluto omaggiare, ancora una volta, Giannattasio, intonando “Bella ciao” con il pugno chiuso. Ad esprimere parole di cordoglio per la morte del presidente dell’Anpi Salerno il sindaco Vincenzo Napoli: «Esprimo a nome mio personale e della Civica Amministrazione il più profondo cordoglio per la scomparsa di Luigi Giannattasio, presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani di Salerno. Giggino è stato un fiero testimone, in tutta la sua vita, dei più alti valori democratici ed antifascisti – ha detto il primo cittadino – La Sua scomparsa addolora tutta la nostra comunità nella quale egli ha svolto una preziosa militanza civile con particolare riguardo per le nuove generazioni». Cordoglio anche da parte del presidente della Provincia Michele Strianese: «La morte di “Gigino” Giannattasio ha colpito tutta la nostra comunità in particolare l’Anpi di cui era presidente. Luigi Giannattasio era un combattente, dalla sua vita militante antifascista fino alla sua lotta personale contro la malattia per cui stava male da tempo – ha detto Strianese – Eppure, nonostante tutto, non faceva mancare la sua presenza alle varie iniziative antifasciste e antirazziste che si sono tenute in città fino a pochi giorni fa. È un grave lutto per tutti noi, perché con Gigino Giannattasio viene meno la forte testimonianza di resistenza civile a tutela dei più alti valori democratici e antifascisti che lui portava avanti da sempre, giorno dopo giorno. Rimane con noi il suo instancabile impegno nella difesa di diritti umani e civili che ci lascia in eredità. Tocca a tutti noi ora proseguire il suo lavoro per consegnare alle nuove generazioni una società profondamente radicata su valori antifascisti e antirazzisti come ci indica la nostra Costituzione». «Gigi non era semplicemente il presidente dell’Anpi di Salerno. Ha rappresentato il movimento antifascista dell’intera provincia di Salerno con il garbo di chi sa di voler fare la rivoluzione, in particolare negli ultimi anni, unendo tutte le forze possibili, sia politiche che dei movimenti civici. Questa ennesima battaglia lo ha sconfitto, ma noi continueremo a combattere per i valori dell’antifascismo e della democrazia», ha detto il segretario provinciale del partito socialista di Salerno, Silvano Del Duca. Alle parole del segretario provinciale del Psi si sono associate quelle di Vittorio Cicalese, segretario cittadino della Federazione dei Giovani Socialisti di Salerno: «Luigi è stato con noi fino all’ultimo. Una settimana fa, nonostante il suo male, era in piazza con noi per manifestare con il movimento delle sardine. Un ennesimo atto, l’ultimo, di attaccamento a quei valori che noi continueremo fieramente a portare avanti, nel ricordo della sua persona e dei valori che lui in primis ha saputo rappresentare sul suo territorio».