«Soccorrete il pronto soccorso del Ruggi». E’ il grido d’allarme lanciato dai segretari della Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, rispettivamente Pasquale Addesso, Pietro Antonacchio e Lorenzo Conte che accendono i riflettori sulle criticità del pronto soccorso dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona. I segretari provinciali della Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl che hanno evidenziato come tutti gli operatori sanitari siano costretti a turni massacranti per cercare di soccorrere, con grande professionalità e dedizione tutti i pazienti che hanno bisogno di cure. Da qui l’appello al management aziendale, Giuseppe Longo di prendere seri provvedimenti per «la grave ed inaccettabile situazione», come dichiarato da Addesso, Antonacchio e Conte, indicando le strade percorribili, quali incremento e migliore organizzazione del personale, oltre ad un inevitabile quanto necessario incremento anche temporaneo di posti letto dell’osservazione breve intensiva. «A volte sembra che l’azienda ospedaliero universitaria di Salerno sia un ente che produce beni di altra natura invece di fornire sevizi sanitari di importanza vitale per i cittadini ma nemmeno per un momento sembra essere accorta ai bisogni della comunità di riferimento – hanno dichiarato ancora i segretari provinciali – I pazienti dovrebbero essere al centro delle politiche di miglioramento della salute che è un bene garantito dalla costituzione eppure gli stessi pazienti sono costretti sebbene la grande umanità e professionalità di tutto il personale sanitario a subire continue deprivazioni della privacy e lunghissime attese con notevoli impatti negativi sul “bene salute”». La denuncia fatta dalle ooss e dai delegati Rsu all’epoca era ancora una volta un grido di aiuto verso l’attuale direzione aziendale strategica investendo la direzione sanitaria, sorda alle istanze che partono dai sindacati di categoria. «E’ da ultima la notizia del bilancio consuntivo 2017 che ha registrato un risultato di esercizio positivo pari ad euro 6 milioni indicando che la gestione della res publica sia stata pessima sciatta e poco vicina ai bisogni del territorio», hanno poi aggiunto i sindacalisti, secondo cui attualmente si sarebbero verificati anche casi estremi di un medico e 53 accessi e non da ultimo 83 accessi simultanei di cui 8 in codice rosso senza nemmeno una sedia su cui farli sostare. «Prima di pensare ad individuare un bed manager ovvero il cosiddetto responsabile delle degenze e dei posti letto bisognerebbe trovare i letti, risorse umane e soprattutto individuare spazi idonei” da ultimo sembrerebbe che un ulteriore urlo di allarme e di richiesta di aiuto sia stata inoltrata dal responsabile del servizio perché’ costretto a vedere mortificate le professionalità da lui dirette per mancanza di fattivo intervento del management aziendale e chiedendo un giusto adeguamento del personale sanitario stesso e la individuazione di una soluzione percorribile, che a parere delle segreterie provinciali, è solo quella di aumentare i posti letto in osservazione breve», concludono Addesso, Antonacchio e Conte. Non si è fatta attendere la replica della direzione generale dell’azienda ospedaliera universitaria che precisa come la gestione dell’iperafflusso di queste settimane nel pronto soccorso cittadino e presso gli altri ospedali dell’azienda, presi d’assalto per l’influenza stagionale, è un tema estremamente attuale. «I dati di accesso ai pronto soccorso degli ospedali dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Salerno relativi al 2018 confermano tale andamento e pongono la nostra Azienda al primo posto, in regione Campania, per numero di accessi al Pronto Soccorso, registrando un valore di circa centocinquantamila accessi in un anno – dichiara la direzione generale del Ruggi – Il blocco dei ricoveri in elezione, l’aumento dei posti letto nei reparti interessati, un continuo monitoraggio dei tempi di degenza, il coinvolgimento dei direttori delle Unità Operative delle diverse discipline assistenziali, il coinvolgimento dell’Asl di Salerno, permettono all’Azienda di affrontare tali criticità». E in merito alla figura del Bed Manager, da poco istituita, l’azienda ospedaliera ha reso noto che «non ha ancora dispiegato i suoi effetti, ma è la modalità organizzativa finalizzata a garantire specifici percorsi di efficientamento attraverso una maggiore disponibilità di posti letto. Per gestire questo tipo di emergenza sarà da subito attivato un Tavolo aziendale di coordinamento e monitoraggio dell’iperafflusso nei Pronto Soccorso».
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