Primarie Pd, direzione convocata per martedì - Le Cronache
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Primarie Pd, direzione convocata per martedì

Primarie Pd, direzione convocata per martedì

di Marta Naddei Una fine dell’anno con il botto in casa Partito democratico. E’ stata convocata per martedì alle 15.30, presso l’associazione Oltre il chiostro di via Santa Maria La Nova a Napoli, la direzione regionale del Pd al cui ordine del giorno dovrebbe esserci la tanto tormentata, ed al momento irrisolta, questione delle primarie per la scelta del candidato governatore da presentare alle prossime Regionali del 2015 nella sfida, con tutta probabilità, con il presidente uscente di centro destra Stefano Caldoro. Ieri, il messaggio del segretario regionale Assunta Tartaglione e del presidente del Pd Campania Stefano Graziano con la comunicazione dell’adunanza prevista per l’antivigilia di Capodanno. L’ordine del giorno vero e proprio non sarebbe stato ancora diramato e sarà inviato tramite e-mail ai componenti della direzione. Quel che è certo, però, è che si discuterà di primarie: allo stato, due sono le strade che il Partito democratico della Campania avrebbe dinanzi a sé. La prima è quella della conferma della volontà del vicesegretario nazionale democrat, Lorenzo Guerini – ormai vera e propria “guest star” delle riunioni del partito campano – che nel corso dell’ultimo vertice domenicale a Roma annunciò il congelamento della competizione elettorale interna fissata per il prossimo 11gennaio e che vede in campo Andrea Cozzolino, Vincenzo De Luca e Angelica Saggese. Un “congelamento” che dovrebbe essere propedeutico al secondo slittamento delle primarie del Pd dopo quello deciso lo scorso mese di novembre, quando la data fu, appunto, spostarta dal 14 dicembre all’11 gennaio alla luce della concomitanza con l’assemblea nazionale del Pd. Questa volta, invece, a fare da assist al rinvio potrebbe esserci la posticipazione della data delle elezioni che si terranno, in “election day” il prossimo mese di maggio, ovvero oltre un mese dopo la naturale scadenza dell’attuale governo regionale presieduto da Stefano Caldoro. L’eventuale secondo slittamento consentirebbe al partito di Matteo Renzi di guadagnare ancor più tempo per la ricerca del nome unico da calare sul tavolo per porre fine alle velleitù dei tre candidati alle primarie in lizza. Più remota la possibilità che martedì si decida per un annullamento completo delle primarie per la scelta del candidato presidente della Regione Campania. Remota perché, stando ad indiscrezioni, il cerchio attorno al candidato unico, che metta in pace correnti ed alleanze, non è stato ancora chiuso ed è quindi improbabile che questa strada sia percorribile prima che inizi il nuovo anno. A meno di colpi di scena, ovviamente. Ma il tema primarie – passate da essere di coalizione (a parole) a essere solo ed esclusivamente di partito (a fatti) – tiene banco anche in quelle che dovrebbero essere le forze alleate dei democratici della Campania, tanto da indurre qualcuno ad annunciare l’abbandono della nave democrat. In particolare, ieri è stato il segretario provinciale dell’Italia dei Valori di Salerno Antonio Fiorillo a bacchettare duramente il partito capofila della coalizione tanto a livello nazionale quanto a livello regionale. «Credo sia giunto il momento di sganciarci da questa sgangherata ed improponibile compagnia – afferma Fiorillo – Di quelli che hanno una tessera in tasca ed aspettano gli ordini del capobranco per andare a votare come i pecoroni non interessa niente a nessuno». Un tira e molla ormai insostenibile, secondo il segretario provinciale dell’Idv: «Sono più di sei mesi che ci stanno ammorbando con questa manfrina delle primarie. Ma finora non abbiamo ancora sentito una sola parola su cosa si vuol fare per questa regione e soprattutto quali saranno le priorità del nuovo governo regionale». Secondo Fiorillo, infatti, dietro il temporeggiare del Pd sulla questione c’è solo «la sete di potere dei contendenti senza far emergere nulla di concreto e di propositivo». Ed è sui programmi, o meglio sulla mancanza di questi ultimi che Fiorillo pone l’accento: «Quando se ne parlerà? Mai». Insomma, i primi segnali di insofferenza ci sono tutti e di questo passo il Pd campano rischia di rimanere completamente isolato.