Previsioni occupazionali in aumento nel salernitano - Le Cronache
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Previsioni occupazionali in aumento nel salernitano

Previsioni occupazionali in aumento nel salernitano

di Monica De Santis

Le previsioni occupazionali in provincia di Salerno per il mese di novembre 2021 fanno segnare un +. E’ quanto emerge dalla sintesi dell’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi. Segnale questo positivo e che lascia ben sperare per i prossimi mesi e per il 2022. Nello specifico in provincia di Salerno nel mese di novembre sono programmate circa 7.200 entrate di cui circa 1.814 riguardo i giovani; nella regione Campania 36.000, nell’area del Sud ed Isole saranno 115.800 e in Italia complessivamente 465.000 nuove assunzioni. Ma non è tutto stando alle previsioni occupazionali diffuse dalla Camera di Commercio di Salerno, le entrate previste tra Salerno e provincia nel periodo che va da novembre 2021 a gennaio 2022 sono di circa 21.130 unità, confermando di fatto il trend è positivo. Trend in aumento rispetto al trimestre novembre 2020/gennaio 2021 con un +9.030 unità, ed anche con i livelli occupazionali pre-Covid +5.860 unità rispetto novembre 2019/gennaio 2020. Sempre secondo le previsioni occupazionali dell’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL la domanda di lavoro è trainata dai contratti a termine che sono circa 83% del totale, e, rispetto a novembre 2019, le imprese segnalano un aumento della difficoltà del reperimento dei profili desiderati passata da 23 a 32 casi su 100 del 2021. Nel complesso nel mese di novembre le entrate previste si concentreranno per il 71% nel settore dei servizi e per il 75% nelle piccole imprese, ovvero quelle con meno di 50 dipendenti; nel 17% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 83% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita); il 14% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota, questa, di molto inferiore alla media nazionale che invece si assesta sul 19%; in 32 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati; Secondo la ricerca pubblicata il 25% delle nuove assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni; ed ancora il 12% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato. Concentreranno il 40% delle entrate complessive le tre figure professionali più richieste.