Premio Sichelgaita, rivive la storia - Le Cronache
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Premio Sichelgaita, rivive la storia

La principessa longobarda Sichelgaita, nata a Salerno nel 1036, una figura maestosa e leggendaria della storia, sicuramente si è emozionata, venerdì sera, assistendo dall’alto alla nona edizione del premio a lei dedicato, organizzato in modo perfetto, come ogni anno al Castello di Arechi, dalla presidente del comitato organizzatore, Emma Ferrante Milanese, del Lions Club  Salerno Principessa Sichelgaita, composto dalla presidente del Club, l’avvocato Elisa Di Peso Mariotti e dalle socie Grazia Cioffi Sica,Giuliana Contarini Parrilli, Margherita Cuoco Guariglia e Mabel Fontana Napolitano.  Il premio, patrocinato dalla presidenza della Repubblica, del Senato e della Camera, è nato nel 2003 con l’intento di valorizzare i talenti del nostro territorio. <<Spesso sono gratificati altrove e sconosciuti nella loro terra d’origine. Donne che sono diventate punto di riferimento nella loro categoria a livello nazionale e internazionale>>, ha spiegato la dottoressa Emma Ferrante che ha presentato, in modo impeccabile la serata e le tre vincitrici, tutte nate a Salerno. La medaglia del Presidente della Repubblica è stata consegnata dalla famosa attrice italiana Valeria Fabrizi, che abbiamo visto recentemente in tv interpretare il ruolo della madre superiora, nella fiction di Rai uno “Che Dio ci aiuti” accanto ad Elena Sofia Ricci, alla cantante lirica Annarita Gemmabella, considerata una delle più rappresentative voci rossiniane del secolo. Si è esibita nei teatri nazionali e internazionali e il suo nome compare anche nell’enciclopedia della Musica Garzanti;   la medaglia del Presidente del Senato è stata consegnata dal dottor Costantino Lauria a Patrizia Grieco, scultrice e ceramista, che  nelle sue opere, presenti in numerose collezioni private e musei, tra i quali il Latino Art Museum di Pomona in California,  sperimenta sempre nuove tecniche plastiche e scultoree; la  medaglia del Presidente della Camera, è stata consegnata dall’Onorevole Guido Milanese  a Rosaria Zizzo, poetessa, scrittrice, autrice di testi teatrali e ideatrice di video  in cui tratta importanti tematiche sociali. La targa all’artista emergente è stata consegnata dall’Assessore Alfonso Buonaiuto, alla giovane ceramista – architetto  salernitano Deborah Napolitano, che  nelle sue opere , esposte in tutta Italia, privilegia forme arcaiche e pure. La targa alla memoria è stata assegnata alla poetessa salernitana Maria D’Alma Talento, scomparsa quasi un anno fa, all’età di 94 anni. A ritirare il premio, la figlia Marisa D’Alma, che si è commossa quando la socia Mabel Fontana Napolitano, ha recitato i versi di “Salierno Vecchia”, una delle più belle poesie di “Nonna Maria”. L’attrice Valeria Fabrizi, ha annunciato che la vedremo presto nell’ultima fatica televisiva di Pupi Avati dal titolo :”Un Matrimonio” e nella terza serie di “Che  Dio ci aiuti”; si è esibita in un monologo sulle donne e nell’interpretazione della nota canzone di Antonio De Curtis: “Malafemmena”, accompagnata dal violino del Maestro Edoardo Amirante, che ha incantato il pubblico, suscitando grandi emozioni, anche eseguendo, con uno straordinario virtuosismo, brani come “Libertango” di Astor Piazzolla, accompagnato al piano dal maestro Luigi Marzano. Ottima anche l’esecuzione di alcuni brani classici del quartetto di clarinetti “Auloi”, del Conservatorio Martucci di Salerno, composto dai giovanissimi: Marco Frasca, Andrea Caputo, Francesco Di Domenico e Simone Sorvillo. Le conclusioni sono state affidate all’ingegner Roberto Scerbo, past president del Consiglio dei Governatori del Multidistretto 108 – Italy, che ha consegnato all’attrice Valeria Fabrizi la medaglia del Premio Sichelgaita. La dottoressa Ferrante ha ringraziato tutti i partecipanti alla manifestazione tra i quali vi erano la dottoressa Barbara Cussino, direttrice del settore musei della Provincia e il titolare della società di sezione “Castello di Arechi”, Marco De Simone, che ha supervisionato l’organizzazione del ricchissimo buffet organizzato sul belvedere del Castello di Arechi.