Sosterrà Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania nella corsa al rinnovo delle cariche del Consiglio regionale alle prossime elezioni. Carmine Mocerino , presidente della Commissione consiliare Anticamorra, annuncia il passaggio al centrosinistra e la sua candidatura nella lista “De Luca presidente”.L’annuncio conferma cosi’ le voci di un passaggio di Mocerino nella colazione di centrosinistra che circolavano da qualche settimana. “Non e’ alchimia, non c’e’ nulla di nascosto ne’ che non si sappia – dice – ma il frutto di un percorso di collaborazione istituzionale avviato con la mia elezione, da parte del Consiglio regionale, a presidente della Commissione Anticamorra”. Cinque anni fa, Mocerino fu eletto nell’Assise regionale, collocandosi all’opposizione con il gruppo Caldoro Presidente, di cui e’ stato capogruppo. I vertici nazionali dell’Udc, nel 2017, hanno indicato in Mocerino il commissario regionale del partito.La decisione, spiega, e’ “coerente con il percorso da presidente della Commissione Anticamorra”. Una collaborazione istituzionale, fa sapere, nata proprio con la carica di presidente di commissione per lavorare a una modifica della legge regionale sul riuso dei beni confiscati alla malavita organizzata. “Mi candido a sostegno di De Luca”, conclude e, con ironia, rivolto al governatore seduto accanto a lui dice: “Se il presidente sara’ d’accordo”. – A far nascere la ‘scintilla’ tra Mocerino e De Luca sarebbe stata la Commissione speciale Anticamorra del Consiglio regionale della Campania. E’ a partire dall’elezione di Carmine Mocerino come presidente della Commissione, come racconta lo stesso consigliere uscente che oggi ha ufficializzato la sua candidatura a sostegno di De Luca, che i due “diversi per storia politica” si sono avvicinati. “Mi assumo sempre il peso delle proprie scelte che faccio”, assicura a chi gli chiede se ha sentito i suoi ormai ex alleati, Stefano Caldoro e Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc che, nel 2017, lo aveva nominato commissario per tentare di risanare una frattura interna, sul territorio campano, legata alle politiche. “Continuo a nutrire una profonda stima e rispetto – dice – anche per le persone con ci non condivido piu’ un percorso comune”. E ci tiene a precisare che la sua scelta non e’ dettata da calcoli politici perche’ “ogni elezione azzera i risultati di quella precedente”. “Saranno gli elettori a giudicarmi”, insite. Mocerino e’ stato eletto nella carica di presidente di Commissione nel 2016, quando in Consiglio regionale furono sistemate, come un puzzle, tutte le caselle delle Commissioni consiliari. La presidenza a lui, in quota Caldoro presidente, la vicepresidenza ad Enza Amato del Pd, segretario della Commissione Vincenzo Viglione del Movimento 5 Stelle. Al governatore De Luca, Mocerino chiese un aiuto istituzionale per finanziare la legge regionale 7/2012 sul riuso dei beni confiscati, una norma modificata su input della Amato. “Lui accetto’ in nome di una battaglia comune contro la camorra – ha raccontato Mocerino – E se oggi ci sono realta’ che testimoniano la rivincita dello Stato contro la camorra e’ per quella legge regionale”. Anzi, quello stesso testo, “oggi e’ la guida a cui le altre Regioni italiane – fa sapere Mocerino – devono guardare per dotarsi di una legge sul riuso dei beni confiscati”. Per Mocerino , il sostegno a De Luca non arriva all’improvviso, ma e’ frutto di una collaborazione prima istituzionale poi in atti concreti con il percorso di collaborazione nel pieno rispetto dei ruoli, mai sbavature”. E’ questo che “ha fatto crescere rispetto e feeling tra le persone”. E ribadisce, l’ex capogruppo di Caldoro presidente, di “avere un sogno ancora da realizzare: la rivincita dello Stato” raccontata in una serie Tv e provare a sostituire la narrazione di una terra fatta solo di camorra con quanto, invece, c’e’ di buono, con l’attivismo dell’anticamorra, le associazioni per la legalita’, le iniziative degli Enti locali e della Regione. “Per anni Napoli e la Campania sono rappresentati come il peggio del peggio, per serie come Gomorra – spiega – Nessuno nega quanto di male ha fatto la camorra, ma la verita’ e’ che c’e’ altro”. “Abbiamo aperto interlocuzione con Cattleya e Sky, grazie anche all’impulso di Franco Roberti per raccontare la rivincita dello Stato – prosegue – A Sky abbiamo chiesto di darci una mano e loro hanno colto perche’ sapevano che questa terra andava ‘ristorata’ rispetto al danno di immagine creato”. “Questo progetto non e’ andato in porto per il lockdown – conclude – si sarebbe trattato di una mini serie in onda sui canali Sky per raccontare la rivincita del bene sul male”.
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