Pina Esposito, candidata di Fdi-An alla Regione: “Al fianco delle famiglie e delle imprese” - Le Cronache
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Pina Esposito, candidata di Fdi-An alla Regione: “Al fianco delle famiglie e delle imprese”

Pina Esposito, candidata di Fdi-An alla Regione: “Al fianco delle famiglie e delle imprese”

“Due emergenze: lavoro e famiglie non solo a rischio, ma, ormai, in piena condizione di povertà. Sono queste le priorità sulle quali profonderò tutti il mio impegno personale e politico dal giorno dopo le elezioni regionali. Se la politica non si rende conto che la nostra gente è al limite della sopportazione e che potrebbero saltare pericolosamente gli equilibri della civile convivenza, vuol dire che non ha più il polso della realtà”. Pina Esposito, imprenditrice di Castel San Giorgio, per circa tre anni Assessore Provinciale al Lavoro, è candidata al Consiglio Regionale nella lista di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.

Dottoressa Esposito, perché ha scelto di candidarsi in una competizione così difficile ed in un tanto delicato per la Campania e la provincia di Salerno?

“Dopo la mia esperienza di Assessore Provinciale al Lavoro me lo hanno chiesto in tanti. Per me è stato un banco di prova importante confrontarmi ogni giorno con problemi gravissimi: aziende in difficoltà, persone e famiglie dalla sera alla mattina in mezzo ad una strada. Ho cercato di dare il mio contributo ed profuso il massimo delle mie energie. Ho seguito in prima persona decine e decine di vertenze ottenendo che le procedure fossero rispettate e che la cassa in deroga – solo per fare l’esempio dello strumento che più spesso ci ha consentito di tamponare le emergenze – fosse attivata in tempi celeri. Ecco, credo che di avere meritato il rispetto dei miei interlocutori che è la cosa alla quale tengo maggiormente. La credibilità di chi sceglie di fare politica, la sua storia personale, i valori ai quali si ispira sono per me l’unico biglietto da visita che conta veramente”.

Che cosa dice alle persone che incontra in questa campagna elettorale?

“Guardi, sono una donna di Castel San Giorgio, una madre, un’imprenditrice che dietro di sé ha “soltanto” una scala di valori semplice ed essenziale: la mia famiglia, il mio lavoro, il mio impegno nel sociale, la voglia di cambiare almeno qualcosa in questo nostro Sud che arranca, perde colpi, rimane sempre indietro. Quando mi candidai alla Regione cinque anni – e fui premiata, alla mia prima esperienza politica, con circa diecimila voti di preferenza – promisi che mi sarei impegnata per i nostri giovani, per le nostra comunità, per la nostra gente. E oggi posso affermare che ho mantenuto il mio impegno. Sì, l’ho mantenuto fino in fondo perché – grazie alla stima e alla fiducia accordatemi dall’on. Edmondo Cirielli – che ringrazio per la sua scelta e per l’opportunità che mi ha dato – sono stata Assessore Provinciale al Lavoro ed alle Pari Opportunità per circa tre anni. E ho lavorato sodo. Ho fatto la mia parte ed in tanti proprio per questo motivo mi hanno chiesto di continuare il mio impegno in politica”.

Può entrare più nel merito del suo programma operativo?

“Parto dal presupposto che la politica deve smetterla di essere autoreferenziale, deve uscire dalla logica della contrapposizione a tutti i costi, dai personalismi che non portano a niente. La politica deve ritornare ad essere servizio per cittadini. Deve ritornare a farsi carico delle proprie responsabilità. Altrimenti non finirà il disprezzo che i cittadini e soprattutto i giovani nutrono per la politica e per i politici. Lei mi chiede che cosa farò se sarò eletta alla Regione? Tre temi saranno centrali nella mia azione istituzionale: lavoro, sostegno alle famiglie in difficoltà, supporto alle imprese e rilancio dell’Agro Nocerino Sarnese partendo dal potenziale ambientale, culturale e turistico che questa nostra terra possiede e che proprio la politica ha massacrato in decenni di saccheggio del territorio. In questo ambito di riferimento ritengo che l’azione di Giovanni Romano – sia nella sua veste di sindaco di Mercato San Severino che in quella di Assessore Regionale all’Ambiente – sia stata e sarà ancora fondamentale. Ha messo in campo interventi che stanno realmente invertendo la tendenza: il risanamento ambientale, l’efficientamento e l’implementazione dell’impiantistica necessaria in questa importante area di azione istituzionale sono il frutto dell’ottimo lavoro da lui svolto”.

Accennava al problema occupazionale.

“Sì, dobbiamo creare le condizioni per attivare nuovi posti di lavoro. Come? Ritornando a fare ognuno la propria parte: istituzioni, imprese, sindacati e cittadini. Nella mia esperienza alla Provincia ho provato a mettere tutti intorno ad un tavolo e a ragionare in termini sinergici per raggiungere l’obiettivo comune di rilanciare il sistema economico e produttivo. Penso che il metodo dell’ascolto reciproco sia più operativo rispetto ai protagonismi ed alle fughe in avanti: dobbiamo tutti rimboccarci le maniche e lavorare per creare lavoro vero. Per tutti quelli che ne hanno bisogno: non solo i nostri giovani, ma anche quelli che lo hanno perso il lavoro e sono ancora giovani: a 40, a 50 ed anche a 60 anni si è ancora in grado di lavorare e di guadagnarsi lo stipendio.  Quindi, ascolto, confronto e mobilitazione generale. I fondi europei sono una grande opportunità. Soprattutto nel periodo 2014-2020: miliardi di euro che devono essere utilizzati bene e spesi presto. Senza perdere tempo. Ma soprattutto per progetti importanti, in grado di cambiare le sorti di territori senza infrastrutture, senza reti di servizio, senza opportunità di connettersi con il grande circuito dei collegamenti nazionali ed internazionali”.

Il supporto alle imprese e rilancio dell’Agro Sarnese Nocerino. In che modo?

“Per il nostro comprensorio – Valle dell’Irno/Agro Sarnese Nocerino – occorre recuperare le nostre radici. Non solo imprese manifatturiere, distretto delle conserve, agroalimentare e molto altro ancora. Questo è il nostro cuore pulsante e va difeso con i denti. Senza questi imprenditori coraggiosi e capaci, non saremmo arrivati dove siamo: pensiamo a cosa eravamo 40 o 50 anni fa. Ma non può bastare. Occorre mettere mano ad un grande progetto di collaborazione intercomunale. Possiamo lavorare insieme alla realizzazione di percorsi ambientali e culturali di primissimo piano. Un unico grande spazio aperto basato sulle risorse naturali, gli itinerari archeologici e religiosi, le tradizioni invidiate in tutto il mondo nell’ambito dei prodotti agricoli ed alimentari di qualità. Insomma, occorre anche uno sforzo di fantasia capace di valorizzare i nostri giacimenti di ricchezza a cielo aperto. Il nostro territorio è una straordinaria risorsa che può collegarsi a Nord ai siti di Pompei ed Ercolano, a Sud ai siti di Paestum e di Velia. Per non parlare delle Costiere Amalfitana e Cilentana. Non abbiamo niente da invidiare ad altri distretti turistici di livello mondiale”.

Ma non mancano problemi seri: infrastrutture viarie, reti di collegamento.

“Certo, dobbiamo ristrutturare la nostra rete viaria e mettere in sicurezza le nostre colline, i nostri fiumi, le nostro montagne, i nostri torrenti, i nostri giacimenti acquiferi. L’ambiente, la bonifica ed il risanamento ambientale, sono le due facce della stessa medaglia. Da un lato rappresentano l’ambizione di aumentare la qualità della nostra vita e della vita dei nostri figli: più sicurezza sulla nostra salute è un dovere ed un diritto allo stesso tempo. Dall’altro lato risanare a valorizzare le nostre risorse culturali, artistiche ed ambientali significa provare a voltare pagina e a dare nuove opportunità di lavoro ai nostri figli”.

Faceva riferimento alle drammatiche problematiche della povertà e dell’emarginazione sociale.

“Avverto un dovere nel mio cuore. E’ un impegno che non posso mancare di onorare. Se sarò eletta, chiederò al presidente della Regione Stefano Caldoro – perché sono convinta che la gente della Campania premierà il suo impegno per risanare una regione devastata dal malgoverno del Pd e del centrosinistra  e lo rieleggerà – di varare subito un piano straordinario per sostenere le famiglie in difficoltà e le famiglie a rischio povertà. La vera emergenza è questa: famiglie che non riescono – lo dicono i numeri – a fare un pasto completo per tre giorni in una settimana; famiglie che non riescono a pagare l’affitto o pagare le bollette e le tasse universitarie ai loro figli. Noi abbiamo il dovere morale di ripartire da quelli che sono stati messi in fondo a tutto dalla crisi. Abbiamo il dovere morale di aiutarli: più assistenza sanitaria, più percorsi di inclusione sociale, più sostegno al reddito, più assistenza a 360 gradi. E’ in questo modo che si ricuce il rapporto fiduciario tra istituzioni e cittadini. Senza fare demagogia: occorrono pochi atti concreti. In questi giorni lo stesso Governo Renzi sta discutendo di un piano di inclusione sociale: noi in Campania dobbiamo diventare i primi in questo ambito di azione istituzionale”.