Piazza della Libertà, nuova ditta interdetta - Le Cronache
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Piazza della Libertà, nuova ditta interdetta

Non c’è pace per Piazza della Libertà. Dopo gli avvisi di garanzia, le inchieste e le perizie, spunta una nuova interdittiva antimafia per una delle aziende che compone il Consorzio Tekton, aggiudicatario dei lavori per la realizzazione della mega piazza. Mentre gli avvocati degli “avvisati” degli ultimi giorni studiano le carte e mentre s’attende l’interrogatorio di Vincenzo De Luca in Procura e, non ultimo, la sentenza del Consiglio di Stato sul Crescent (dopo l’udienza di martedì), nuovi problemi per il mega cantiere di Santa?Teresa, non mancano. Una nuova azienda, infatti, sarebbe stata raggiunta dal provvedimento interdittivo emesso dalla Prefettura di Cosenza (lì il Prefetto è Cannizzaro, già vicario dell’Ufficio Territoriale di?Governo di Salerno). Si tratta di una ditta che, secondo quanto affermato dallo stesso primo cittadino, sarebbe collegata direttamente all’appalto principale. Insomma, una sua esclusione o sospensione potrebbe creare seri problemi al prosieguo dell’opera. Si tratta del secondo caso sempre nel cantiere di Santa Teresa. A gennaio, infatti, il provvedimento riguardò Torretta Cave (impresa subappaltatrice), all’indomani dell’arresto del titolare Francesco Marrazzo. Ma, ora, pare che le conseguenze per l’appalto siano più serie.
Ad ammetterlo lo stesso sindaco De Luca: «Abbiamo avuto vicende di controllo di legalità già negli anni scorsi. Quando abbiamo appaltato l’opera abbiamo ottenuto tutti i necessari certificati antimafia; poi abbiamo avuto l’interdittiva per una azienda che aveva preso un sub-appalto e abbiamo interrotto il rapporto con quella azienda, che peraltro poi ha vinto il ricorso. La stessa trafila – dice appunto Vincenzo De Luca – dovremo farla per un’altra impresa che lavora a Piazza della Libertà. Il certificato era già stato prodotto: se ci sono fatti nuovi ci adegueremo, se non ci sono fatti nuovi apriremo un contenzioso col Ministero dell’Interno e avvieremo anche un’azione di responsabilità, perché non abbiamo voglia di perdere tempo. Preso atto dell’interdittiva si interrompono i processi con l’impresa: a questo punto o l’impresa lo accetta e dobbiamo riappaltare i lavori, rimettendoci almeno 2-3 milioni per l’incremento dei costi dei materiali; oppure l’impresa fa ricorso al Tar e magari lo vince e si torna al punto di partenza».
L’inchiesta. «Ora abbiamo una doppia vicenda giudiziaria che riguarda Piazza della Libertà – afferma ancora Vincenzo De Luca – La prima riguarda i rapporti con il demanio, ovvero come abbiamo acquisito l’area dal demanio: lo chiariremo. La seconda riguarda l’aspetto paesaggistico: parleremo anche di questo».
Le verifiche in piazza. Intanto il dissequestro del settore crepato che dovrà essere oggetto di incidente probatorio, pare che non sia immediato. Due gli inconti che i tecnici dovranno avere con il tecnico incarico dalla Procura, Augenti: l’uno il 24 aprile, l’altro a metà maggio.