Piazza Cavour, ultimo atto. FdC e Italia Nostra diffidano Comune e Soprintendenza - Le Cronache
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Piazza Cavour, ultimo atto. FdC e Italia Nostra diffidano Comune e Soprintendenza

Il no ai box di Piazza Cavour, in sostanza, la Soprintendenza l’ha già dato. Ma, questa mattina, secondo il calendario stilato nel primo appuntamento della nuova conferenza dei servizi appositamente indetta a seguito della pronuncia del Tar di Salerno, ci sarà una nuova riunione. Un iter piuttosto ingarbugliato dal momento che, con il proprio preavviso di diniego, presentato nella Conferenza dei servizi dello scorso 19 febbraio, di fatto, la Soprintendenza Bap di Gennaro Miccio, rappresentata in sede di conferenza dall’architetto Giovanni Villani, ha chiaramente detto di no alla realizzazione dei box interrati nel cuore del lungomare di Salerno. Le presunte modifiche al progetto che l’organo si sarebbe impegnato a recepire da parte delle ditte private, vincitrici dell’appalto, altro non sarebbero che controdeduzioni in base alle quali la Soprintendenza deve confermare o meno il proprio parere negativo. Insomma, nessuna modifica può essere apportata al progetto originario già bocciato per tre ordini di motivi, oltre a quello fondamentale dell’acclarato vincolo paesaggistico sul lungomare cittadino: il foro di aerazione presente sulla piazza; le volumetrie emergenti sulla piazza unitamente al sistema della aperture (rampe e scale); l’organizzazione delle fasi di cantiere.
Insieme alla seduta odierna, arriva anche una nuova diffida, datata 7 marzo, da parte del gruppo di cittadinanza attiva Figli delle Chiancarelle, rappresentato da Carla Cioffi, e dell’associazione Italia Nostra, presieduta da Raffaella Di Leo, assistite dall’avvocato Gaetano D’Emma. Diverse sono le incongruenze e le illegittimità riscontrate nell’intero procedimento avviato con la nuova conferenza dei servizi che, in sostanza, per Cioffi e Di Leo, rappresenta l’ultimo disperato tentativo dell’amministrazione comunale di realizzare il progetto di Piazza Cavour, tramite una sua modifica, comunque impraticabile alla luce della sua precedente approvazione e del rilascio della concessione dei lavori. In sostanza, nulla da ridire sull’espletamento della Conferenza dei servizi del 19 febbraio, ma su ciò che a margine di quell’incontro fu deciso: ovvero l’aggiornamento della seduta alla giornata di oggi. «Nonostante la procedura fosse stata analiticamente espletata in perfetta conformità alle disposizioni del G.A. – scrivono Di Leo e Cioffi – su atipica proposta del Presidente (il direttore dello staff del sindaco, Alberto Di Lorenzo, ndr) la Conferenza di servizi, operando peraltro un’arbitraria, indebita ed inquietante dequotazione quantitativa e qualitativa dei motivi ostativi evidenziati dall’Autorità ministeriale competente, ha fissato un’ulteriore seduta per il giorno 12 marzo 2013». Insomma, il preavviso di diniego espresso a febbraio dalla Soprintendenza altro non dovrebbe essere che l’apripista al no definitivo. Ma Di Leo e Cioffi ne hanno anche per l’architetto Villani il cui comportamento è definito «incomprensibile ed illegittimo» perché, dopo aver in pratica, detto di no al progetto ha recepito «acriticamente la proposta del Presidente della Conferenza dei Servizi» prestando «il proprio consenso all’esame di eventuali modifiche progettuali».
Su questa scorta, Figli delle chiancarelle ed Italia nostra hanno diffidato il Comune e la Soprintendenza ad annullare l’intera procedura d’individuazione del contraente perché illegittima (perché sviluppato ponendo a base di gara un progetto preliminare approvato illegittimamente in assenza dell’indefettibile atto di assenso paesaggistico), a concludere l’iter di diniego al progetto ed evitare di prendere in considerazione ogni forma di modifica al progetto originario.

 

12 marzo 2013