Piazza Cavour: Andreozzi presenta nuovo ricorso al Tar - Le Cronache
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Piazza Cavour: Andreozzi presenta nuovo ricorso al Tar

L’Andreozzi Costruzioni non si arrende e presenta un nuovo ricorso al Tar di Salerno, attraverso l’avvocato Marcello Fortunato, per ottenere la sospensiva del provvedimento che in pratica stronca il progetto relativo alla realizzazione dei parcheggi interrati in Piazza Cavour per via del vincolo paesaggistico disposto per il lungomare di Salerno. Il legale ha impugnato il parere negativo del soprintendente Gennaro Miccio e ratificata dalla conferenza dei servizi che ha poi respinto anche le controdeduzioni presentate dalla stessa impresa di costruzioni.Facile immaginare che l’avvocato Fortunato abbia prodotto ulteriori elementi a supporto della nuova azione giudiziaria avviata dalla Andreozzi. “La Soprintendenza non ha tenuto conto delle indicazioni del Tar che aveva chiesto di esaminare il progetto in contraddittorio cosa che nei fatti non è avvenuta – spiega Fortunato. E’ stata completamente disattesa l’indicazione del tribunale e su questi presupposti chiederemo la sospensione del provvedimento. Riteniamo che se si fosse discusso il progetto si sarebbe potuto verificare l’insussistenza di gravi conseguenze ambientali”. C’è da rilevare che, rispetto al progetto originario e seguendo i dettami della conferenza dei servizi del comune di Salerno, sono state apportate delle modifiche. Magari è su questo presupposto che si fondano le speranze della società che si è aggiudicata l’appalto per realizzare i parcheggi in Piazza Cavour. Dall’altra parte Italia Nostra ed i Figli delle Chiancarelle non hanno nessuna intenzione di abbassare la guardia. “Non ho ancora visionato gli atti relativi a questo nuovo ricorso – spiega l’avvocato Gaetano D’Emma- ma come ribadito in precedenti occasioni l’intera procedura andrebbe annullata in quanto la prima conferenza dei servizi espresse parere favorevole sulla base dell’inesistenza di quel vincolo paesaggistico conclamato dopo i nostri esposti e ricorsi. Una volta acclarato questo quel progetto non può essere nè realizzato nè modificato. In quest’ultimo caso ci troveremmo di fronte ad un progetto totalmente diverso rispetto a quello iniziale. A questo punto biosognerebbe rinnovare il procedimento con una nuova gara d’appalto. Sinceramento non conosco ancora la ratio della nuove azione. Sicuramente proveranno ad ottenere la sospensiva adducendo nuove argomentazioni ma resta, ed è un dato incontrovertibile, l’esistenza del vincolo paesaggistico”. Il Tar aveva accolto il precedente ricorso dell’Andreozzi Costruzioni perché non riteneva esaustivo (e quindi adeguatamente motivato)il parere prodotto dal presidente Miccio che in una prima fase aveva dato assenso favorevole perché non era a conoscenza dell’esistenza del vincolo paesaggistico“.

 

6 aprile 2013