Piazza, 17 indagati e due società nell'inchiesta sui rifiuti del pastificio Amato - Le Cronache
Cronaca

Piazza, 17 indagati e due società nell’inchiesta sui rifiuti del pastificio Amato

Piazza, 17 indagati e due società nell’inchiesta sui rifiuti del pastificio Amato

di Andrea Pellegrino

Tutto rinviato su Piazza della Libertà. Ieri mattina si sarebbero dovute celebrare l’udienza preliminare per quanto riguarda l’inchiesta sui rifiuti del pastificio Amato smaltiti nel cantiere di Santa Teresa e la prima udienza dibattimentale del processo sui crolli verificatisi in alcuni settori della mega piazza. In entrambi i casi, le eccezioni mosse dai legali rispetto a notifiche giudiziarie, hanno fatto slittare i procedimenti, ora segnati in agenda il 14 novembre – per quanto riguarda l’udienza preliminare sui rifiuti del pastificio – e il 29 gennaio del nuovo anno, quello relativo ai crolli nel cantiere. Sono 19 i coinvolti nell’inchiesta condotta dai pm Valenti, Polito ed Alfano, che riguarda lo smaltimento dei rifiuti provenienti dall’ex pastificio Amato di via Picenza. Un procedimento che vede tra le parti offese il Comune di Salerno, oltre alla Anpana di Milano. Davanti al Giudice per l’udienza preliminare dovranno presentarsi ora il 14 novembre: Gilberto Belcore (legale rappresentante della Esa), Paolo Baia, Mario Califano, Giuseppe Celentano, Giulio Celentano, Salvatore Costantino, Sergio Delle Femine, Armando Esposito, Enrico Esposito, Nicola Grimaldi, Antonella Iannone (legale rappresentare della Me.Ca.m gestore dell’area di cava di Coperchia), Pietro Marchesano (legale rappresentante della Alpi Srl), Franco Marrazzo, Alberto Picentino (gestore della Alpi e della Sarno Costruzioni), Bruno Picentino, Antonio Ragusa, Candida Sansone, ed ancora l’intero gruppo Esa Costruzioni in liquidazione ed il gruppo Me.ca. srl. Tra le accuse più gravi mosse dai pm, dunque, c’è «l’utilizzo di rifiuti speciali non pericolosi provenienti all’attività di demolizione dell’edificio ex pastificio Amato come riempimento della realizzanda Piazza delle Libertà». Ma non solo, i resti dello storico pastificio sarebbero finiti anche nel sottofondo di una strada interpoderale di Salerno in località Santa Maria del Pungolo. La Esa Costruzioni, è stata una delle imprese appaltatrici dei lavori per la realizzazione di Piazza delle Libertà, il cui contratto è stato risolto dal Comune all’indomani di una interdittiva antimafia. Risoluzione contrattuale finita poi al centro di un contenzioso amministrativo che ha dato ragione, poi, al Comune di Salerno. Sono nove (alcuni di loro coinvolti anche nell’inchiesta sui rifiuti), invece, i coinvolti per i crolli di piazza della libertà. Uno di loro, Vincenzo Nunziata, uno dei progettisti, ha già patteggiato la pena a due mesi di reclusione, pena sospesa. Per il resto, invece, sarà il processo a stabilire le loro posizioni. Sono accusati di rovina di edificio e violazione di procedure nelle zone sismiche. Oltre Nunziata, sono coinvolti: Gilberto Belcore (difeso dall’avvocato Massimiliano Marotta), Antonio Ragusa (assistito dall’avvocato Arnaldo Franco), presidente della commissione di collaudo dal 18 settembre 2009 al 7 ottobre 2010; Lorenzo Criscuolo, all’epoca dirigente comunale e Rup, oggi dirigente lavori pubblici in Provincia; Paolo Baia, direttore dei lavori fino al 2012; Marta Santoro, direttore dei lavori dal 2012; Sergio Delle Femine (difeso dall’avvocato Michele Tedesco), direttore operativo della strutture e Massimo Della Casa, collaudatore delle strutture recentemente dimessosi. Per loro il processo inizierà il 29 gennaio. Salvo ulteriori rinvii.