PianoCity lascia Napoli e sbarca a Salerno - Le Cronache
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PianoCity lascia Napoli e sbarca a Salerno

PianoCity lascia Napoli e sbarca a Salerno

 

I direttori artistici Dario Candela e Francesco D’Errico per i settori classico ed extra-colto stanno trattando con la Regione per una kermesse itinerante che farà tappa anche a Salerno. In settembre il comune di Pellezzano caldeggia, nel complesso Monumentale dello Spirito Santo, dopo l’omaggio ad Ugo Marano, un altro evento dedicato a Filiberto Menna

 

 

Di OLGA CHIEFFI

 

Si era ormai piacevolmente abituati ad attendere la grande kermesse pianistica Piano City, che annunciava la bella stagione, invadendo di tastiere e code i luoghi più belli, significativi, storici di Napoli. Otto edizioni, di cui la scorsa funestata da questa pandemia e immaginata a settembre, come questa del 2021. Quest’ anno, però, si tergiversa, con casse comunali al verde e assessore dimissionario, per ora i direttori artistici delle sezioni classica e jazz, Dario Candela e Francesco D’Errico, nonché l’ideatore della kermesse, Andreas Kern, unitamente al presidente di Napolipiano, Marco Napolitano organizzatore della kermesse e il coordinatore Cristiano Bernardi, hanno visto sfumare ogni contatto con Palazzo San Giacomo. Le lungaggini della politica non si attagliano affatto alla cultura e il direttivo ha strambato direttamente verso Palazzo Santa Lucia, immaginando un PianoCity settembrino, itinerante per le quattro provincie, con le location di Caserta e Salerno per il jazz e tutto quanto ruoti attorno al pianismo del cosiddetto genere “extra-colto” e le città di Benevento e Avellino per la classica. Se effettivamente PianoCity dovesse indossare questo nuovo abito, qui a Salerno non possiamo non ripensare e far rivivere. Da sempre la musica rappresenta una componente fondamentale dell’esperienza umana, che offre notevoli opportunità nell’attivazione di processi di comunicazione, cooperazione e socializzazione, valorizzando la partecipazione e promuovendo lo sviluppo del senso di appartenenza alla comunità, nonchè nell’interazione fra culture diverse. La pratica musicale strumentale, l’interpretazione e la produzione creativa possono contribuire al benessere psicofisico, anche in una prospettiva di prevenzione del disagio, dando risposta a bisogni, desideri, domande, caratteristiche delle diverse fasce d’età. Un ventennio fa nacque il Concorso Pianistico Internazionale “Vietri sul Mare Costa d’Amalfi”, e due anni dopo il Premio di Esecuzione Pianistica Internazionale “Antonio Napolitano – Città di Salerno”, che ha saputo meritare in questi anni il patrocinio della Fondazione Alink Argerich, grazie alla serietà delle commissioni e all’impredicabile bellezza e attrazione della nostra costa e della nostra storia. Quest’anno il concorso potrebbe rinascere, magari con selezioni in video e una finale da giocarsi per intero nel quadriportico del duomo, rilanciando così un evento d’eccellenza, un “prelude” al futuro speriamo prossimo, quando si potrà ritornare a vivere e viaggiare in libertà. Un periodo, questo di fine estate, in cui il comune di Pellezzano, caldeggia un’altra grande mostra, dopo la Casa dell’Angelo dedicata ad Ugo Marano, in cui cinque artisti quali Paolo Bini, Antonio Buonfiglio, Christian Leperino, Ivano Troisi e Federica D’Ambrosio resero omaggio al Maestro attraverso le loro opere, nel Complesso Monumentale dello Spirito Santo, in un dialogo continuo e fascinoso con le opere dell’indimenticato e rivoluzionario artista. Il nome da omaggiare è, quest’anno, quello di Filiberto Menna, attraverso le opere più prestigiose acquisite dalla sua Fondazione e una riflessione sul suo lavoro teorico e critico.