Pd in panne, i deluchiani vogliono metà direzione - Le Cronache
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Pd in panne, i deluchiani vogliono metà direzione

Pd in panne, i deluchiani vogliono metà direzione

A breve dovrebbe giungere la proposta Tartaglione che potrebbe far superare la fase di stallo del Pd campano, attualmente senza direzione e con una segreteria non operativa. Unico caso, forse in Italia, in cui il Partito democratico si è “incartato” sugli incarichi di partito, facendo slittare per ben due volte la prima assemblea regionale. Colpa di Vincenzo De Luca, fanno sapere da Napoli, dove del sindaco non vogliono sentire parlare soprattutto in prospettiva delle elezioni regionali del prossimo anno. Ad alzare il muro la componente che fa riferimento a Lello Topo che vorrebbe maggiore rappresentanza in segreteria ed in direzione. La tesi di Vincenzo De Luca, invece, vorrebbe che Salerno avesse gli stessi componenti di Napoli all’interno dell’organismo direttivo del partito regionale. Insomma il principio del sindaco di Salerno si baserebbe non sul numero di delegati (basato sulla popolazione) ma sul numero di voti espressi. E se si considera che la provincia di Salerno ha quasi raggiunto i voti di Napoli (un dato contestato dal deputato Guglielmo Vaccaro), allora il teorema De Luca sarebbe dimostrato, seppur mai attuato fino ad oggi. Inoltre sempre l’ala partenopea vorrebbe ridimensionare il ruolo di Nello Mastursi, con lo sdoppiamento dell’organizzazione e del coordinamento della segreteria. Dunque alleggerire le deleghe dell’ex segretario amministrativo del Pd di Salerno per ridurre di conseguenza la “mano lunga” di Vincenzo De Luca a Napoli. Sulla presidenza, in pole position resta l’editore Edgar Colonnese, renziano della prima ora, seguito dal professore Carlo Borgomeo. Ma le trattative sarebbero ancora aperte con Vaccaro e Grimaldi, entrambi sfidanti della Tartaglione. Un modo per aprire al confronto, nel segno dell’unità e per ridimensionare, anche in questo caso, il ruolo in Campania di Vincenzo De Luca. In tutto questo mancherebbero il placet di due esponenti di spicco: l’uno Umberto del Basso de Caro, attuale sottosegretario al Mit e l’altro Antonio Bassolino che in Campania ha ancora un certo peso e un certo seguito.

(andpell)