Pasquino verso il Pd. La Lenzi verso l'addio al Ruggi: c'è D'Ascoli - Le Cronache
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Pasquino verso il Pd. La Lenzi verso l’addio al Ruggi: c’è D’Ascoli

L’azienda universitaria c’è, i contratti anche. Insomma, al Ruggi d’Aragona non mancherebbe nulla più, dopo il calvario per raggiungere l’atteso riconoscimento da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri. L’ospedale di via San Leonardo passerà dunque ad azienda ospedaliera universitaria e proprio questa mattina saranno sottoscritti i nuovi contratti dei docenti della facoltà di medicina.
Sarà l’ultimo atto del manager Lenzi? In molti prevedono di sì ed hanno già la lista di successori lunghissima. Ma al di là dei nomi che circolano l’unica cosa certa è che Caldoro, dopo lunghi mesi di tira e molla, abbia deciso di sostituire la Lenzi, sulla quale pendono ancora tutte le perplessità mosse dal Rettore dell’Università di Salerno, Raimondo Pasquino.
Ed ora che il Ruggi è azienda ospedaliera a tutti gli effetti, Pasquino dovrà entrare in gioco, al di là del giudizio che pende ancora innanzi al Tar di Salerno, nelle decisioni del management.
E se un Pasquino vicino all’Udc temporeggiava, un Rettore (ricordiamo escluso dalla competizione elettorale dopo la promessa di un posto al Senato), sempre più prossimo al Pd, vuole giocarsi la partita. Non fosse altro che il suo mandato (ennesimo) alla guida del Campus di Fisciano è in via di conclusione e non più rinnovabile.
Al vaglio ci sarebbe un nome che metterebbe tutti d’accordo. Si tratta di Albino D’Ascoli, già capo area del settore sanità della Regione Campania. Ben visto da Caldoro e dallo stesso Pd. O meglio dalla parte democristiana del Partito democratico. D’Ascoli, già nella rosa dei nomi per la successione a Bianchi, ora potrebbe davvero farcela.
Ma a Palazzo Santa Lucia nessuna conferma c’è sul possibile nuovo manager. L’unica cosa che emerge è la volontà del Governatore di rinnovare tutto. O meglio il manager dell’ospedale più importante della provincia di Salerno, ad oggi azienda universitaria a pieno titolo. Tra l’altro, da tempo, si attendono le nomine di direttore amministrativo e di direttore sanitario, mai avvenute dall’insediamento del nuovo vertice ospedaliero.
Non si esclude che Caldoro possa addirittura pensare ad un commissariamento della struttura ma il tutto, comunque, dovrebbe essere rinviato a dopo la formazione della nuova giunta regionale che nascerà dagli equilibri politici post voto.

 

5 marzo 2013