Paolo Francese in Russia aspettando Piano Solo - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Paolo Francese in Russia aspettando Piano Solo

Paolo Francese in Russia aspettando Piano Solo

Il pianista salernitano in tournée autunnale a Puskino ospite della rassegna “Evenings of Art around Moscow”, per poi far tappa a Grosseto eseguendo alcune gemme della letteratura pianistica

Di Olga Chieffi

Il pianista Paolo Francese, direttore artistico del festival Piano Solo che ritornerà nel Salone dei Marmi di Palazzo di Città dal 10 novembre, si esibirà questa sera in Puskino, ospite della V edizione dell’International Piano Festival nell’ambito del cartellone “Evenings of Art around Moscow”. Paolo Francese per la platea russa ha scelto il genio italiano di Ferruccio Busoni, con la sua Sesta Sonatina pubblicata nel 1921 come Kammer-Fantasie über Bizets Carmen. Dopo una riscrittura dell’inizio dell’ultimo atto e della romanza del tenore, Busoni prosegue con una straordinaria reinvenzione della celeberrima Habanera, trasponendola dal re minore originale a uno straniato re bemolle maggiore, e poi la sottopone a variazioni molto impegnative non soltanto dal punto di vista virtuosistico ma anche da quello interpretativo. La Sonatina Super Carmen farà coppia con le variazioni e fuga, in forma libera sul Preludio in Do Minore di Chopin op.22, datate 1885, raffinato ed elegantissimo studio di virtuosità e stile. Il programma principierà con le sette fantasie per pianoforte di Johannes Brahms op.116, composte nel 1892, comprendenti tre Capricci e quattro Intermezzi, che guardano probabilmente alla Kreisleriana di Schumann, anche se il carattere non è accentuato come nel capolavoro schumanniano, e ne manca il senso narrativo discorsivo. Tre pezzi estroversi, focosi, brillanti, che presentano tratti di scrittura pianistica simili a quelli del Concerto n. 2, e quattro pezzi introversi e malinconici, in due dei quali, il secondo e il quarto, l’introspezione tocca vertici di profondità, e di rassegnazione, che nessuna didascalia avrebbe potuto esprimere. La più alta qualità poetica viene tuttavia raggiunta, nei due esoterici Intermezzi, i numeri 5 e 6 che, superando il Romanticismo, si aprono sulla dimensione decadentistica di fine secolo. Il programma per la sal di Puskino continuerà, quindi con la Sonata di Aleksandr Skrjabin in Fa Diesis maggiore,op.53 n°5, del 1907, simbolo di quel momento in cui il misticismo del compositore diventa visionario, proiettandosi in una concezione di radicale rinnovamento dell’uomo, per mezzo dell’arte, prima di affidarsi al finale strappapplausi con la seconda leggenda di Franz Liszt, una precisa suggestione legata al meridione d’Italia: San Francesco da Paola cammina sulle onde, un omaggio al santo, nato a Paola in provincia di Cosenza, patrono del Regno delle due Sicilie, compatrono di Napoli e protettore della Calabria, con la descrizione della solennità dell’incedere del sant’uomo sui flutti marini diviene sempre più possente nella rappresentazione del dominio delle forze naturali in virtù della fede che anima il protagonista della vicenda, trasposta sulla tastiera. Domani Paolo Francese trasfonderà qualche scintilla del magistero italiano, agli allievi dell’Accademia Gnessin di Mosca, prima di ritornare in Italia per far tappa a Grosseto, ove si esibirà il 27 ottobre, nella Chiesa di San Pietro, per chiudere la rassegna promossa dal Club Rotary cittadino. Per l’ormai “sua” Toscana, due sonate di Domenico Scarlatti, ancora la Carmen secondo Ferruccio Busoni, Skrjabin e Liszt, prima di congedarsi dal pubblico con le Danzas Argentinas di Alberto Ginastera.

Olga Chieffi