A tratti sembra di rivivere lo stesso film della scorsa stagione. Un traguardo sempre più vicino, ma raggiunto lentamente, quasi in affanno. Il Salerno Calcio dello scorso anno come la Salernitana di quest’anno? Ricordando il calo dei blaugrana e considerando il momento dei granata, il sospetto c’è. A spazzare similitudini e somiglianze però ci pensa Danilo Pagni, l’ex dg del Salerno Calcio:?“Non c’è nessuna analogia, sono situazioni completamente differenti. L’anno scorso la squadra è costata un terzo, siamo andati in ritiro a ferragosto e abbiamo completato la squadra a settembre. Abbiamo giocato su campi impossibili, ogni partita una battaglia.?Quest’anno è andata in maniera differente, hanno trovato il tappeto rosso ogni trasferta”. Resta un calo, inevitabile e fisiologico: “E’ normale, l’importante è non esasperare. Se col Pontedera segnavi il 2-0, parlavamo d’altro.?Anche se magari altre volte, come a Lamezia, hai vinto non meritando e nell’arco della stagione queste situazioni si compensano”. Pagni resta sempre un attento osservatore delle cose granata:?“La piazza mi è rimasta dentro, così come mi sono rimasti nel cuore Lotito, Mezzaroma e Salvatore Carfagna. La mia mancata conferma? Sono stato l’unico con cui è venuto meno, ma non è dipeso assolutamente da lui. Lotito è un imprenditore arguto, ma attorno a lui ci sono troppe teste. Ci vorrebbero una o due persone al fianco del patron, non tutte quelle a cui deve dare ascolto ogni stagione. C’erano equilibri da preservare. L’unica cosa è che forse i tempi e i modi non sono stati certo dei migliori. Ma lui è uno solido, probabilmente anche troppo buono e generoso dal punto di vista economico e anche con i tesserati”. Ed anche abituato a vincere:?“Io credo che non abbia preso bene neppure l’eliminazione dalla Coppa?Italia. Una squadra come la Salernitana, anche per quanto è costata, ha l’obbligo di provare a vincere anche la coppa. La tendenza della piazza a drammatizzare? Quando abitui a vincere, i tifosi chiedono sempre di vincere. Ma comunque il calo è normale. Certo si pensava che la Salernitana potesse non aver antagoniste”. Sullo sfondo la consueta polemica tra il presidente Lotito e i tifosi:?“La media spettatori dell’Arechi è notevole, anche perché bisogna ricordare che viviamo in un periodo di crisi e le famiglie sono in difficoltà. Con iniziative mirate magari si potevano limitare i danni. La Salernitana è una tradizione familiare e credo che, con i tempi e i modi giusti, Lotito avrà più spettatori”. Magari meno allenamenti a porte chiuse potrebbero avvicinare la squadra alla città:?“Penso che ci voglia la giusta misura anche in questo. I tifosi fanno i tifosi, la società fa la società, ma la Salernitana è sempre la mamma.?E poi credo che manchi qualcuno che faccia da collante tra club e città”. Con Pagni è inevitabile parlare di mercato e del prossimo campionato di Prima Divisione: “Arriveranno altri giocatori dalla Lazio come Berardi, Rozzi, Mendicino e Ceccarelli. Il fatto oggettivo è che la Salernitana è una succursale della Lazio, fatto che se dosato è un vantaggio”. E infine un consiglio:?“Un giocatore che devono prendere è Gabionetta del Crotone. In Prima Divisione fa la differenza e te lo ritrovi poi già per la B. Telefonerò a Lotito per dirglielo.?E’ un calciatore ideale per la piazza di Salerno”.
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