PAGANI. Sequestrati i beni agli eredi di «‘o Ragioniere», esponente di spicco della Nuova Famiglia - Le Cronache
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PAGANI. Sequestrati i beni agli eredi di «‘o Ragioniere», esponente di spicco della Nuova Famiglia

PAGANI. Sequestrati i beni agli eredi di «‘o Ragioniere», esponente di spicco della Nuova Famiglia

PAGANI. Il Gico della Guardia di finanza di salerno, applicando la normativa antimafia,  ha sequestra immobili e altri beni per 500 mila euro agli eredi di Antonio Bifolco (nella foto), detto ‘o ragioniere, notorialemnte legato al boss Pasquale Galasso del clan “Nuova Famiglia”. Eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Salerno – Sezione Misure di Prevenzione – su richiesta della Procura di Salerno, a conclusione di complessi accertamenti patrimoniali svolti nei confronti degli  eredi di Bifolco. Bifolco, deceduto quattro anni fa a Castellammare di Stabia, all’età di 59 anni per un tumore, fu indiziato di appartenere alla Nf. Sono stati sequestrati un ampio appartamento, un garage di oltre 100 metri quadri a Pagani e il 60% del capitale sociale di una società dl settore dell’edilizia, lascito di “‘0 ragioniere”. Le indagini hanno evidenziato che, all’epoca delle acquisizioni di questi beni, gli intestatari non avevano adeguate risorse finanziarie per giustificarne la legittima provenienza.  È stato così possibile perseguire l’illecito accumulo di ricchezza non solo in capo al defunto Bifolco ma anche nei confronti degli eredi, grazie alla normativa antimafia che consente di sottoporre gli stessi ad accertamenti ed alla misura di prevenzione entro cinque anni dal decesso dell’indiziato. L’operazione si inserisce nel quadro delle attività di tutela economico-finanziaria del territorio, attuata anche con la sottrazione dei patrimoni illecitamente accumulati. Bifolco morì ilò 31 gennaio del 2011, tre mesi dopo la sua cattura a Lago Laceno per scontare la pena definitiva a sette anni e quattro mesi di reclusione per estorsione, aggravata dal fare mafioso ai danni di un costruttore paganese  messa in campo dal clan di “Bruno ‘o Luongo (Bruno De Vivo) di Pagani tra il 1992 e il 1997.  Bifolco sarebbe stato il ragioniere del gruppo malavitoso, da qui il soprannome.