Pagani. Cava in località Torretta: nei guai i Marrazzo  Sequestrati impianti e 40mila metri quadri - Le Cronache
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Pagani. Cava in località Torretta: nei guai i Marrazzo  Sequestrati impianti e 40mila metri quadri

Pagani. Cava in località Torretta: nei guai i Marrazzo  Sequestrati impianti e 40mila metri quadri

PAGANI. Sequestrata area di cava e impianti alla località Torretta: tre imprenditori denunciati per diversi reati ambientali.

A finire nei guai alcuni esponenti della famiglia Marrazzo, residente a Sant’Egidio del Monte Albino, ma di originari di Pagani. Denunciati dai carabinieri del Noe di Salerno, agli ordini del Capitano Giuseppe Ambrosone, il 72enne  Attilio Marrazzo, il 57enne Francesco e il 34enne figlio di quest’ultimo, Salvatore, noti in città con il soprannome dei “cuozz”.

I militari hanno apposto i sigilli di sequestro ad una intera area di cava di oltre 40.000 metri quadrati e agli impianti e le attrezzature presenti, ad eccezione degli uffici amministrativi.

I carabinieri hanno eseguito un sequestro preventivo del Gip Alfonso Scermino su richeista del sostituto procuratore Mafalda Daria Cioncada.

A eseguito delle indagini del Noe è emerso che presso l’area di cava erano operanti tre distinte società e sarebbero stati commessi diversi reati.

Emessi un’informazione di garanzia nei confronti dei legali rappresentanti delle società interessate: a Salvatore Marrazzo perché avrebbe abusivamente installato ed attivato un impianto per la produzione di calcestruzzo producente emissioni in atmosfera, in assenza di autorizzazione; a Francesco Mararzzo perché avrebbe, nell’esercizio della attività di frantumazione, stoccato in diversi anni l’enorme 3.000 metri cubi di rifiuti speciali (“rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione”), oltretutto depositati alla rinfusa, senza alcuna copertura e completamente esposti agli agenti atmosferici, su un’area sprovvista di alcuna pavimentazione o sistema di regimentazione delle acque meteoriche e di dilavamento, caratterizzata da nudo terreno, senza alcuna tutela delle matrici ambientali, effettuando così una attività di gestione di rifiuti, “stoccaggio”, senza la prescritta autorizzazione; ad Attilio Marrazzo perché avrebbe, nell’esercizio della attività di estrazione e commercio di lapidei ed autotrasporti, stoccato da 10-15 anni  30.000 – 40.000 metri cubi di rifiuti speciali dello stesso tipo e con le stesse modalità ritrovati nell’azienda di Francesco Marrazzo.

Francesco Marrazzo è personaggio noto per il suo interessamento alla Paganese e il coinvolgimento in varie inchieste.