Ospedali al collasso, l’infettivologo del Ruggi: “Indispensabili lockdown mirati” - Le Cronache
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Ospedali al collasso, l’infettivologo del Ruggi: “Indispensabili lockdown mirati”

Ospedali al collasso, l’infettivologo del Ruggi: “Indispensabili lockdown mirati”

Di Andrea Orza

 

“Siamo tornati a quel nefasto inizio film della primavera scorsa”, la testimonianza del dott.Bruno Tozzi che segue le vicende in diretta dall’Ospedale Ruggi d’Aragona. I medici propongono maggiore supporto amministrativo e lockdown mirati. Come procede la situazione nelle strutture sanitarie? La situazione ospedaliera è allarmante per la notevole velocità di trasmissione del coronavirus a causa dell’ accelerazione delle tre varianti più conosciute: l’ inglese rappresentata al 54 % , la brasiliana al 4.3 % e la sudafricana allo 0.4 % . La terza ondata del Covid-19 sta condizionando pesantemente in l’Emilia-Romagna , Lombardia , Basilicata , Molise , Piemonte e Marche le attività assistenziali delle strutture ospedaliere impegnate in un sovraffollamento dei P. S. , in un incremento dei posti in terapia intensiva ed in degenza ordinaria .” Come si deve rispondere ? “Il lockdown generale , quantunque costituisca un‘ azione politicamente , socialmente ed economicamente impopolare da concretizzarsi , è però necessaria in quanto i lockdown locali, mirati , circoscritti e chirurgici contro le varianti possono non essere sufficienti a frenare la corsa del virus. Oggi il rapporto positivi / tamponi misura il 5.1 % , 38 unità sono entrate in terapia intensiva, 458 accessi in degenza ordinaria e 343 decessi in 24 ore per un totale di 98.288 deceduti, le persone testate sono state 105.249 , il rapporto positivi / persone testate al 16.2% ( fonte Fondazione GIMBE ) , quadro sanitario dipendente dalle varianti di tipo inglese soprattutto, brasiliana e sudafricana che sono risultate molto più contagiose del virus ordinario e diventate le forme più diffuse. Un incremento di contagi che ha portato già 18/20 province in zona critica . La soluzione per contenere la III ondata è quella di procedere almeno con lockdown tempestivi e locali . I dati di questa ultimi 7 gg. sono più preoccupanti di quelli che hanno anticipato la II ondata quando l’ Rt passava da 1,15 a valori di 1.85 in meno di tre settimane. Ad ottobre scorso l’Rt cominciava a risalire avendo per es. al 22.10.2020 n. 158.616 soggetti in isolamento domiciliare mentre oggi sono 409.099 ( + 6.167 rispetto a ieri) . Si stima che i casi giornalieri cresceranno per ulteriori quattro settimane. Cosa intende per lockdown mirati? “ Significa ricorrere quantomeno allo strumento di lockdown mirati , chirurgici e tempestivi , atteso che la variazione cromatica del rischio è scarsamente indicativa dell’effettivo fenomeno espansivo del virus. Secondo i dati monitorati, le province più interessate dal coronavirus sono 18/20 , quali Brescia ,Pavia , Bergamo ,Monza , Mantova ,Trento , Imperia , Pescara, Chieti, Ancona , Ascoli , Campobasso , Matera, Salerno ed alcune province della Toscana. Tra le aeree che tendono al peggioramento si registrano il comune di Napoli, il Piemonte, alcune province del Friuli, Frosinone e le province lombarde di Como e Cremona.Il virus circola velocemente se pensiamo che solo qualche settimana addietro solo le province di Perugia e Bolzano versavano in condizioni critiche rispetto al resto d’ Italia. Adottando in queste ultime due province le drastiche chiusure totali di tre settimane si è raggiunto il risultato favorevole di un Rt provinciale al di sotto dell’unità a chiara dimostrazione delle subitanee misure di mitigazione. In tale contesto epidemico la determinazione consiste nell’ arginare i focolai alimentati dalle varianti per il 58.7 % dei casi totali circoscrivendoli perlomeno rapidamente anche se il lockdown generale di 5 settimane rappresenta la soluzione più appropriata per bloccare significativamente la corsa del virus.” 2