Oggi le primarie, gli impegnati e i disimpegnati - Le Cronache
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Oggi le primarie, gli impegnati e i disimpegnati

Oggi le primarie, gli impegnati e i disimpegnati

di Andrea Pellegrino
Il giorno delle primarie del Pd è arrivato. Oggi il popolo democrat si prepara a scegliere il suo nuovo segretario, con una vittoria (salvo clamorose sorprese) scontata per l’uscente Matteo Renzi che ha già opzionato anche la corsa per Palazzo Chigi. Secondo le prime indicazioni, l’affluenza sarà più bassa rispetto alle precedenti consultazioni di partito. Sostanzialmente le primarie, in questa circostanza, sono passate abbastanza in sordina.Tre gli sfidanti in campo: Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano. Sarà l’occasione anche per pesare la scissione interna che ha portato alla formazione di Mdp che in provincia di Salerno ha raccolto già numerose adesioni.

A SALERNO

Matteo Renzi può contare sull’appoggio dei deluchiani. Quindi su una buona base di iscritti che fanno riferimento alla famiglia del governatore della Campania. Il protagonista è il primogenito Piero che sogna un posto a Montecitorio, cercando di riscattarsi dal flop del referendum di dicembre. Insomma, si dovrebbe registrare il solito di boom per l’ex rottamatore. L’unica incognita della vigilia riguarda i consiglieri comunali di maggioranza che, così come alle scorse elezioni provinciali, potrebbero rimandare un segnale politico al governo cittadino, soprattutto all’entourage del partito democratico salernitano. Chissà, infatti, quanti di loro andranno a votare, acquisendo ormai che la loro campagna congressuale è stata pari a zero nelle ultime settimane.

DE LUCA SOTTOTONO

D’altronde anche il presidente della Regione Campania si è tenuto quasi dietro le quinte. Almeno rispetto alle precedenti volte. Nessun incontro politico forte, nessun patto con i sindaci ed amministratori che allo scorso referendum gli costò l’accusa di voto di scambio. Nessun incontro con Matteo Renzi. De Luca si è limitato solo a brevi dichiarazioni di voto.

CONSIGLIERI ALLA FINESTRA

Stessa cosa per i consiglieri regionali del Partito democratico di Napoli e di Salerno. Il più attivo sembra essere stato Tommaso Amabile, trascinato da Tino Iannuzzi nella corsa per la scelta del nuovo segretario nazionale. Per il resto ognuno ha fatto il minimo sindacale. Vale per Mario Casillo e Lello Topo, i due perni, elettoralmente parlando, del Partito democratico della Campania. I due che vorrebbero entrare nella giunta De Luca, per ora stanno a guardare. Non fosse altro che, secondo un primo schema, la vittoria potrebbero intestarsela De Luca ed il figlio Piero e per loro non resterebbe nulla da rivendicare. Fuori dalla scena, quasi completamente, i salernitani Luca Cascone e Nello Fiore, per loro nessuna apparizione pubblica, contrariamente a Franco Picarone, che si è visto in qualche iniziativa organizzata in provincia.

LA CORSA DEGLI USCENTI

Lottano gli uscenti, con Iannuzzi in particolare che vorrebbe spuntare una nuova deroga per ricandidarsi alla Camera. In caso contrario è già pronta la successione con Antonio D’Alessio. Poi c’è Cuomo che si è giocato la carta Orlando, mentre Simone Valiante quella di Emiliano. I due, secondo lo schema della correnti, potrebbero entrare di diritto nella lista democrat. Oltre Piero De Luca, si gioca il tutto per tutto Franco Alfieri, capolista nel collegio sud per l’assemblea nazionale, aspirante deputato in vista delle prossime elezioni politiche.

IL SILENZIO DI CAMPANIA LIBERA E LA FUGA DAL PD

Partita in quarta, Campania Libera pare che abbia già tirato i remi in barca, ed in questa occasione non si è schierata, facendo perdere le proprie tracce. A quanto pare il progetto sembra sia naufragato, o almeno congelato fino a quando Renzi non darà risposte concrete ai De Luca. Naturalmente pesa anche la scissione interna, e la fuga dal Partito democratico. Soprattutto nell’Agro Nocerino l’emorragia è più consistente. Qui Mdp ha pescato diversi esponenti, alcuni dei quali si erano distaccati dalla politica.
Insomma sarà, comunque, un test, anche in vista delle amministrative di giugno. Non resta che aprire i seggi, sperando che non ci siano voti ad insaputa degli elettori.