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Nuovo decreto del difensore civico regionale
Di Erika Noschese
Continua la telenovela tutta salernitana legata alla no- mina del commissario ad acta per il regolamento degli istituti di partecipazione. Dopo il ricorso al Tar vinto dal Comune di Salerno che, di fatto, sospende il commis- sariamento fino al prossimo 11 settembre, il difensore ci- vico Giuseppe Fortunato ha emanato un nuovo decreto in cui – tra le altre cose – l’av- vocato Fortunato ha evidenziato le infondatezze pre- senti nel ricorso giurisdizionale in merito al carat- tere ostativo al commissaria- mento ad acta di lavori istruttori della commissione consiliare. Il difensore civico regionale contesta, inoltre, il mancato termine legislativo del commissariamento ad acta che è di 60 giorni, come già era stato riportato. Ad oggi, i consiglieri comunali – nonostante quanto detto in consiglio comunale – non hanno ancora approvato il regolamento che era stato redatto, a suo tempo. L’av- vocato Fortunato ribadisce, di conseguenza, che – ad oggi – sussistono tutti i ter- mini per il commissaria- mento dal momento che gli atti istruttori della commis- sione trasparenza non con- figurano cause ostative al commissariamento ad acta, anche in virtù delle noti an- tecedenti del difensore ci- vico e il decorso del tempo. La dottoressa Sonia Caputo – in virtù del nuovo decreto – è nominata commissario ad acta in via sostitutiva e con oneri a carico del Co- mune, per adottare il regola- mento per il funzionamento degli istituti e degli organi- smi di partecipazione popo- lare del comune di Salerno. Il commissariamento ad acta prevede nel termine di sessanta giorni dalla no- mina. Intanto, non sem- brano placarsi le polemiche dopo il duro attacco di al- cuni consiglieri di opposi- zione, tra cui il capogruppo degli azzurri Roberto Ce- lano che – nei giorni scorsi – ha provveduto a scrivere al presi- dente del Tar Salerno per evidenziare tutte le inesattezze presenti nel ri- corso avanzato dall’amministra- zione comunale e che è stato poi accolto. Ad oggi, di certo c’è che i salernitani non sono parte attiva: a loro viene infatti preclusa la pos- sibilità di assistere alla di- retta streaming nel corso del consiglio comunale, solo per citare un esempio su tutt