“Non un superstato europeo ma una federazione leggera” - Le Cronache
Attualità Campania

“Non un superstato europeo ma una federazione leggera”

“Riserviamo grande spazio ai diritti civili e alle libertà individuali”

Ci siamo soffermati, durante un evento organizzato con la presenza del giornalista Da- vide Giacalone, del professor Riccardo Puglisi e del consi- gliere comunale salernitano Leonardo Gallo, con Alessan- dra Senatore, candidata con +Europa alle elezioni europee. Alessandra Senatore è socio- loga, esperta di processi d’in- novazione nella Pubblica Amministrazione e di svi- luppo locale. E’ stata consu- lente per amministrazioni centrali, come l’Agenzia del Demanio e l’Agid, e per enti locali tra cui Regione Sicilia e la Città metropolitana di Roma Capitale. Attualmente presiede il Consiglio Comu- nale di Pellezzano ed è mem- bro dell’Assemblea Nazionale di +Europa. Con lei abbiamo parlato del programma col quale il partito, guidato dal Segretario Benedetto Della Vedova, si presenta all’eletto- rato.

Come immagina l’Europa del futuro?

«L’Europa naturalmente è al centro del nostro programma, non un superstato europeo, ma una federazione leggera. E’ necessario creare una vera Costituzione europea e un nuovo Parlamento e spostare alcune funzioni svolte attualmente dai singoli Stati, difesa e diplomazia per esempio, all’interno dell’Unione. Favorire l’export italiano nell’ambito del commercio internazionale».

Lei è molto attenta ai temi ambientali e della sostenibi- lità. Quali sono le vostre pro- poste in merito?

«Abbassare il debito pubblico perché diventi sostenibile per le generazioni future. Fer- mare la crescita della spesa pubblica per costruire un fisco che favorisca il lavoro e l’impresa. In tal senso stiamo lavorando moltissimo sulla iniziativa che abbiamo deno- minato “Figli Costituenti”. Abbiamo, infatti, depositato in Cassazione la proposta di legge per inserire in Costitu- zione equità generazionale, sviluppo sostenibile e tutela. Già da alcune settimane ab- biamo iniziato la raccolta delle firme per portare in Par- lamento una riforma fonda- mentale a tutela dell’Italia di oggi e delle generazioni di do- mani».

La persona è al centro della vostra azione politica. I di- ritti e la libertà sono vostri cavalli di battaglia… «Riserviamo grande spazio ai diritti civili e alle libertà indi- viduali.

Procreazione libera e respon- sabile, legalizzazione e regola- mentazione dell’uso delle droghe per ridurre il danno sul consumo personale, fine vita, no alle mafie. Per quanto riguarda il fenomeno dell’im- migrazione, libertà di movi- mento e maggiore integrazione crediamo che siano l’unica via possibile e sulla quale vi sono solo specu- lazioni politiche che vengono usate per distrarre dai veri problemi che affliggono il no- stro Paese».

Nel nostro Paese la pressione fiscale è un problema atavico, che frena sviluppo ed investimenti. Quale, secondo lei, il ruolo della fu- tura Unione Europea?

«Un sistema tributario più equo e favorevole alla crescita economica è assolutamente necessario, direi vitale per il futuro del nostro tessuto pro- duttivo.

Così come sono necessarie politiche d’inclusione nel mondo del lavoro ed la eliminazione di ingiustizie generazionali legate a scelte passate. Immaginiamo un fisco federale, con un livello di tassazione base che sia comune a tutti gli Stati membri e un li- vello di tassazione interno che mette in concorrenza gli stessi per attrarre investi- menti, il tutto sul modello statunitense».

Lei è donna, madre, moglie e lavoratrice. Ma le barriere per le donne, nella vita lavo- rativa, sono ancora tante… «Al Sud lavora solo una donna su tre. La media italiana è una su due, in Europa è ancora maggiore. Investire sull’occu- pazione femminile deve es- sere l’obiettivo principale di una politica che voglia creare libertà, prosperità ed emanci- pazione.Se una donna lavora, è più libera nella propria vita personale e nella società. L’oc- cupazione femminile al Sud è una assoluta priorità».

Un appello finale. Perché un elettore oggi dovrebbe sce- gliere +Europa e scegliere lei?

«I sondaggi danno il nostro partito stabilmente sopra la soglia di sbarramento del 4%, un voto a +Europa è un voto ad un partito che è una vera alternativa al centro di un’offerta politica che oggi vede solo estremismi e fomenta rabbia e odio non avendo soluzioni. Votare per me significa portare in Europa una voce libera, liberale e democratica. Il mio impegno è un impegno per i nostri territori affinché il Sud sia un ponte verso il nostro continente ed il bacino del Mediterraneo e non una terra che si vuole chiudere in se stessa».