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Nocerina, tanti rumors e la tifoseria si divide

di Filippo Attianese NOCERA INFERIORE. “Chiudiamo tutto e risentiamoci in Estate”. Non è un invito alle vacanze ma è l’appello che lancia qualche tifoso rossonero per frenare l’insieme di voci e di chiacchiere che stanno investendo l’ambiente rossonero nelle ultime settimane. Dopo l’esclusione dei molossi dal campionato ed alla luce delle difficoltà economiche dell’attuale Asg Nocerina si sono moltiplicati i rumors sul possibile futuro del calcio nelle due Nocera; una situazione che sta esasperando i sostenitori nocerini, già incupiti dalle sentenze della giustizia sportiva. Ma anche sulle voci spuntate nelle ultime ore si continua a discutere sui forum e sui gruppi facebook del tifo a tinte rossonere. Le ipotesi Pappacena e De Marinis stanno spaccando l’ambiente, diviso tra la voglia di ripartire ad ogni costo e la necessità di ricominciare con un progetto di un certo livello. Sono due le scuole di pensiero prevalenti all’interno del tifo molosso. La prima è quella dei tifosi più nostalgici, quelli che vorrebbero rivedere le casacche rossonere scendere nuovamente in campo, a prescindere dalla categoria da affrontare; per loro qualunque progetto andrebbe bene, purché sia un progetto che garantisca una certa continuità nel tempo. Il secondo partito è quello dei tifosi più oltranzisti, quelli che pretendono un’immediata risalita tra i pro. Sono in tanti, infatti, a ritenere inadeguate le proposte arrivate finora, proprio perché quasi tutte prevedrebbero una ripartenza dall’Eccellenza e non dalla Serie D; attraversare le forche caudine dei campionati regionali sarebbe troppo per questi sostenitori rimasti legati alle storiche imprese di qualche anno fa che regalarono la promozione in B. A prescindere dalle scuole di pensiero, però, dalle parole dei tifosi emerge un sentimento comune, quello di una cupa tristezza per l’assenza dei molossi dai campi di gioco. Tutti i sostenitori molossi sentono la mancanza della partita, delle emozioni che solo lo stadio San Francesco è capace di dare a chi ha seguito per tanti anni le vicende rossonere ed a chi, in quello stadio, c’è stato sempre, a prescindere dalla categoria e dai risultati. Ma, a meno di novità clamorose, per ripartire bisognerà accontentarsi di quello che c’è, adattarsi alle proposte che arriveranno, senza questionare troppo sulla categoria da affrontare. Il passaggio attraverso i campionati regionali sarà probabilmente obbligato, una sorta di purgatorio da affrontare per espirare i peccati commessi da società e tifosi, in attesa di ritornare nel calcio che conta.