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Napoli: “Gli stipendi della giunta non si toccano”

di Andrea Pellegrino
Parte con il piede sbagliato la consiliatura di Enzo Napoli. Ieri mattina l’ennesima dimostrazione che qualcosa sia andato storto negli ultimi mesi e che la macchina amministrativa e politica è ancora ferma alla sera delle elezioni. Ad ammetterlo è lo stesso Enzo Napoli che ieri mattina, in compagnia dei due figli di Vincenzo De Luca, Piero ed il fratello assessore Roberto, ha condotto il vertice voluto e convocato dalla stessa maggioranza. «Con numeri bulgari non riusciamo a partire», il concetto il sintesi espresso dal primo cittadino che con una sorta di ramanzina ha richiamato i suoi consiglieri comunali, soprattutto i malpancisti, alcuni dei quali però ieri hanno contrastato le accuse rilanciando i temi politici e tecnici sul tavolo. «Troppe polemiche», per i vertici di Palazzo di Città che avrebbero contestato, «frizioni e un gruppo d’opposizione all’interno della stessa maggioranza consiliare». Quanto ai gettoni di presenza, la riduzione è confermata per i consiglieri comunali nel mentre non ci sarà per sindaco ed assessori, e meno che mai per i presidenti delle società municipalizzate. E, pare sia stato sventato anche il blitz di un consigliere comunale che avrebbe voluto inserire un ordine del giorno alla prossima seduta proprio per chiedere la riduzione delle indennità all’esecutivo, al primo cittadino ed ai manager. Ma non si esclude che, comunque, l’odg possa essere presentato da qualche altro esponente, semmai dell’opposizione cittadina. Anche per quanto riguarda le commissioni, a quanto pare, non si toccherà nulla. Niente deleghe neppure ai consiglieri comunali, così come si allontana anche un incarico per il mancato assessore Ermanno Guerra, costretto ora al suo ruolo di consigliere comunale e di presidente di ben due commissioni consiliari. Infine capitolo San Matteo. Nessuna festa per il Comune che lascerà mani libere ai consiglieri comunali, dopo l’ennesimo strappo con la Curia e con il Monsignor Moretti. Probabilmente anche la presenza di Vincenzo De Luca è in bilico, così come quella dello stesso Enzo Napoli che potrebbe cedere la fascia ad Eva Avossa. Per il resto resterà la “guerra fredda” con la Curia al motto: “Abbiamo fatto tutto per Maria ma non c’è stato nulla per Cesare”.