Mons Moretti: Non sono don Camillo, non so se c’è Peppone - Le Cronache
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Mons Moretti: Non sono don Camillo, non so se c’è Peppone

Mons Moretti: Non sono don Camillo, non so se c’è Peppone

ua Eccellenza Mons. Luigi Moretti, arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno traccia un bilancio circa i recenti festeggiamenti in onore di San Matteo Apostolo ed Evangelista, Patrono della cittàdi Salerno. “Non considero giusti i titoli ‘guerra tra Comune e Curia’ o ‘Peppone e don Camillo’. Non so se c’è Peppone ma sicuramente non c’è don Camillo. Con il Comune ci sono stati vari incontri organizzativi in cui si ragionava per un cammino comune tra Municipio e Curia. Un protocollo di intesa sulla processione ma anche su altre cose. C’era la questione di Santa Sofia da rinnovare il comodato, l’orario di apertura del Duomo con il Comune che si impegnava a dare un contributo. Per quello che riguardava la processione dicemmo di fare qualcosa che ci unisce per dare un segno che si è superato ogni contrasto. Organizzammo, nel giorno dell’inaugurazione di Santa Teresa, un convegno sull’enciclica del Papa. Era in atto un discorso per dare dignità a tutti”. Quest’anno abbiamo confermato quello che era stato definito lo scorso anno con il Comune (alla processione partecipò Eva Avossa vice sindaco al pontificale il Governatore della Regione Campania). Quando è stato eletto Napoli gli ho fatto gli auguri con la promessa di incontrarci. Non sono Don Camillo che vuole fare la guerra. Io ho sperimentato esperienze collaborative. Io non faccio la guerra. Non so per quale motivo la Provincia, ad esempio non ha partecipato. La benedizione del Comune. Lo scorso anno c’era la dottoressa Avossa ed anche altri. Quest’anno sono entrato e non c’era nessuno. Ho pensato a quando andavo a benedire le famiglie. A volte vai e trovi la famiglia altre volte il portiere ti da la chiave e benedici la casa vuota. Ho trovato il Comune vuoto” Io sono per lavorare per e non contro. Quello che è successo è passato. E’ interesse mio costruire quello che può essere utile per tutti. Dobbiamo creare un discorso di sinergia e collaborazione per i giovani, le famiglie disagiate. De Luca? L’ho incontrato più volte ma sono tre anni (dalla processione caos) che non ci parlo. Non vorrei che come Chiesa venissimo strumentalizzati. Gradirei che non ci fossero. Perché il braccio entra in Comune e non la statua? La processione è un corteo religioso che prevede le soste non le entrate. Il discorso del braccio che è l’aspetto più nobile della presenza di San Matteo in questa diocesi oltre alla tomba. Quando facciamo le celebrazioni portiamo il braccio, non la statua.La volontà nostra era onorare al meglio San Matteo sotto l’aspetto religioso. Altri organizzano altre cose (il Coni ha realizzato i giochi). Noi facciamo distinzioni tra celebrazione religiosa e celebrazioni civili. Non ci sono problemi l’unica cosa è che vengano armonizzati in modo civile. Mi auguro che da domani possiamo costruire qualcosa che sia di aiuto per i cittadini di Salerno. Ho timore che tutta questa panna montata si è costruita su interpretazioni senza fondamento. Il fatto che ho scelto di non entrare in Comune non è perché sono contro. Ho detto di trovare una manifestazione idonea. Se alla vigilia di San Matteo si vuol fare una manifestazione dentro il Comune non ho nulla in contrario alla statua nel palazzo di città.