Una famiglia distrutta, probabilmente, dopo il gesto incomprensibile di un 23enne oplontino che ha tentato in tutti i modi di estorcere ben 50 euro dalla sorella. Il motivo? Semplice, voleva un tatuaggio. Niente droga, niente debiti ma semplicemente un tatuaggio che voleva fare a tutti i costi. Purtroppo, però, si è richiesto l’arrivo dei carabinieri della stazione di Torre Annunziata in quanto l’uomo, dopo il primo rifiuto della sorella, ha tentato di colpirla dopo averla minacciata più di una volta. Fortunatamente, le forze dell’ordine sono arrivate in tempo per salvare la donna dalla furia del fratello che voleva a tutti costi impadronirsi della somma di denaro per colorare ancora una volta il suo corpo. Se non fossero arrivati i carabinieri, probabilmente la situazione sarebbe peggiorata in brevissimo tempo a causa del 23enne, residente a Boscotrecase (dove si è sviluppata la storia), che non voleva per nessun motivo al mondo demordere nel suo intento principale. Fino a quando non sono arrivati i militari, la donna si è rinchiusa in casa senza aprire anche se comunque, preso dalla rabbia, il 23enne aveva già sradicato con rabbia l’anta della porta d’ingresso. I carabinieri giunti sul luogo hanno immediatamente bloccato l’uomo anche se con varie difficoltà cercando in tutti i modi di bloccare la sua avanzata e la sua rabbia nei confronti della donna che si era rinchiusa in stanza per paura. Attualmente è ai domiciliari con l’accusa di lesioni personali e attende il processo per direttissima che dovrebbe partire nei suoi confronti nel giro di qualche settimana. Una situazione paradossale che purtroppo ha dei precedenti nel territorio oplontino e nel suo comprensorio: sempre più persone vengono arrestate per aver provato a colpire o a estorcere del denaro con la forza ai propri familiari.
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