Minacce al comandante dei caschi bianche di Scafati Salvatore Dioniso e smaltimento illecito di rifiuti speciali e pericolosi. Finisce a processo con il decreto di citazione diretta un’intera famiglia scafatese. Padre di 55 anni, madre di 52 e figlia di 30 anni tutti residenti nella città dell’Agro. A stabilirlo la procura di Nocera Inferiore con il sostituto procuratore Anna Chiara Fasano che ha ottenuto il via libera dal giudice del Tribunale. Tutti dovranno presentarsi in aula a febbraio del prossimo anno davanti al giudice monocratico del Tribunale nocerino Fiorenza Valestra. I fatti oggetto di contestazione da parte della Procura riguardano l’agosto dello scorso anno quando padre, figlia e moglie (tutti difesi dall’avvocato Elvira Schioppa) furono scoperti a depositare in strada rifiuti speciali e alcuni ritenuti anche pericolosi e trasportati probabilmente dall’abitazione e a bordo di un furgone Ducati contenente vasca da bagno, forno, pentole, sgabello in disuso tutto materiale che doveva essere depositato nell’area antistante della società Acse in via Diaz in violazione delle norme ambientali. Furono scoperti dagli agenti del comando di via Melchiade e quel giorno il 21 agosto del 2021, in strada c’era anche il comandante Salvatore Dionisio verso il quale partirono minacce del tipo “ti devo far togliere la divisa, ti devo strappare la camicia. Sto s…”. Il capitano fu bersagliato di insulti solo perchè “ottemperava ai propri obblighi” scrive il pubblico ministero Fasano nella sua citazione diretta per i tre imputati. Il tutto si sarebbe consumato in strada e sotto gli occhi di alcuni passanti. A quel punto gli stessi caschi bianchi fecero partire una denuncia che poi è arrivata sulla scrivania della Procura nocerina che a distanza di 10 mesi ha chiesto ed ottenuto il decreto di citazione diretta a giudizio con processo che prenderà il via il prossimo 14 febbraio. Oltre al capitano Dioniso parte offesa è anche il Comune di Scafati
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