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Microchip nei camici del personale: l’Asl Salerno precisa

In relazione alle notizie circolate a mezzo stampa, riguardanti la segnalazione della Organizzazione Sindacale Uil in merito all’applicazione di microchip sulle divise/camici del personale dell’Asl Salerno, la Direzione Aziendale ha disposto immediati approfondimenti, le cui risultanze sono di seguito indicate.Come attestato dalla ditta fornitrice, il chip presente nella biancheria distribuita solo in alcune strutture aziendali è assimilabile all’etichetta identificativa del capo, pertanto ha la funzione di tracciare l’entrata e l’uscita dell’articolo sporco/pulito dallo stabilimento produttivo. Si tratta quindi di un’attività interna alla ditta e che, in nessun caso, potrà tracciare a distanza i movimenti delle persone. In ogni caso tale funzione del microchip non è attivata, infatti il nuovo appalto (gara espletata da Soresa su base regionale, al momento sospesa) non è partito; lo stesso prevede la fornitura di biancheria confezionata chippata solo ai fini di contabilità interna dell’azienda fornitrice e dell’amministrazione appaltante, per quantizzare il numero dei capi soggetti a lavanolo e al fine di garantire la correttezza della liquidazione delle fatture. La ditta in questione aggiudicataria dell’appalto Soresa e pertanto già in possesso dei capi chippati ha sostituito i capi usurati solo per alcune strutture dell’Asl Salerno, in virtù di precedenti contratti, ma i chip non sono attivi. La Direzione Aziendale assicura che, successivamente alla definitiva aggiudica dell’appalto, prima di procedere all’adesione informerà le organizzazioni sindacali, fornendo ulteriori puntuali specifiche sulla natura dei dispositivi al fine di garantire ai lavoratori il rispetto della normativa sulla privacy