Miasmi a Battipaglia: ieri l'incontro in prefettura. E il Comune fa esposto in procura - Le Cronache
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Miasmi a Battipaglia: ieri l’incontro in prefettura. E il Comune fa esposto in procura

Miasmi a Battipaglia: ieri l’incontro in prefettura. E il Comune fa esposto in procura

di Carmine Landi

BATTIPAGLIA. Gli odori molesti giungono fino alle narici del procuratore capo Corrado Lembo.

Gerlando Iorio, Ada Ferrara e Carlo Picone, membri della triade commissariale che regge le sorti della città, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Salerno in merito alla quaestio miasmi.

Dalle parti Comune di Battipaglia, dunque, si tiene alta la guardia. Ieri mattina, infatti, l’amministrazione, nella persona del commissario Picone, ha preso parte a un tavolo di confronto la cui convocazione, nei giorni scorsi, era stata invocata proprio dai vertici Palazzo di Città.

Il funzionario economico della terna è stato accompagnato all’incontro dall’architetto Angela Costantino, responsabile APO del Servizio Ambiente. Attorno al tavolo, presieduto dal prefetto Antonella Scolamiero, sedevano anche l’assessore all’Ambiente del Comune di Eboli, Ennio Ginetti, i comandanti dei carabinieri della Compagnia di Battipaglia, il maggiore Giuseppe Costa, e di quella di Eboli, il capitano Alessandro Cisternino, e i rappresentanti dell’Arpac e dell’Asl.

«Lo scopo dell’incontro – ha dichiarato Picone – era proprio quello di creare un comitato sinergico tra i tecnici dei due comuni, l’Arma, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente e l’Azienda Sanitaria Locale».

La più corposa mole di indizi continua a investire l’impianto di compostaggio di Eboli, di cui s’è parlato a lungo ieri mattina a Salerno. Dopo alcune analisi, effettuate la scorsa settimana, stamattina, in via Quattro Giornate di Eboli, torneranno i tecnici della Ladurner Ambiente, società di Bolzano che gestisce il centro di biostabilizzazione, per portare avanti ulteriori controlli, ai quali prenderanno parte pure tutte le altre autorità.

Il dito è puntato contro le modalità d’accumulo del materiale organico, custodito alla flebile ombra d’una tettoia, e dunque soggetto all’azione dei raggi solari.

I tecnici del Settore Ambiente del Comune di Battipaglia, in solidum con gli agenti di Polizia locale e con i carabinieri, hanno effettuato numerosi sopralluoghi all’interno degli impianti battipagliesi, pubblici e privati, che lavorano i rifiuti: pare che sia tutto in regola.

«Non ci interessa portare avanti una battaglia tesa esclusivamente ad individuare i colpevoli – dichiara Picone – ma il nostro unico obiettivo è la salvaguardia dei cittadini battipagliesi, ed è questo ciò che abbiamo vigorosamente rivendicato in Prefettura».

Dalle parti di piazza Aldo Moro, insomma, si lavora alacremente per risolvere la spinosa faccenda. «Continueremo a indagare – annuncia il commissario – e, oltre a noi, indagherà anche la procura, che ha già ricevuto i verbali redatti dai nostri tecnici».

Per Iorio e i suoi, dunque, va solcata la pista delle responsabilità penali. E i fatti danno ragione ai commissari. Stando ad alcuni verdetti emessi negli ultimi anni dalla Cassazione, anche le emissioni in atmosfera di cattivi odori sarebbero perseguibili penalmente sulla scorta dell’articolo 674 c.p.: il reato ravvisabile sarebbe quello di “getto pericoloso di cose”.

Inoltre l’ingegner Giancarlo D’Aco, dirigente del Settore tecnico, sta impegnandosi per far sì che anche a Battipaglia, città vicinissima all’impianto di compostaggio eburino, arrivi una quota di ristoro ambientale.