Mercati finanziari: negli USA è allarme inflazione, cosa aspettarsi nei prossimi mesi? - Le Cronache
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Mercati finanziari: negli USA è allarme inflazione, cosa aspettarsi nei prossimi mesi?

Mercati finanziari: negli USA è allarme inflazione, cosa aspettarsi nei prossimi mesi?

L’inflazione USA spaventa i mercati, colpendo in modo pesante i listini della Borsa di New York, mentre le piazze finanziarie europee ne escono indenni, almeno per il momento. Il dato preoccupante è quello di aprile, con i prezzi che sono aumentati del 4,2%, ben al di sopra delle aspettative, un risultato che ha portato la FED a rivedere al rialzo le stime per il 2021. La nuova previsione della Federal Reserve indica un’inflazione al 3,4% quest’anno, decisamente più elevata in confronto al target storico del 2%.

Un incremento dei prezzi di questa portata non si verificava da 8 anni, per questo motivo gli investitori sono così allarmati, in quanto se le proiezioni della Banca centrale americana dovessero rivelarsi corrette potrebbe cambiare completamente lo scenario. In particolare, il rischio è legato a una riduzione dell’offerta monetaria da parte della FED prima del previsto, un intervento giudicato negativo per i mercati finanziari, un contesto nel quale, in vista di un potenziale rialzo dei tassi, il Nasdaq è l’indice più esposto e le azioni growth i titoli più vulnerabili.

Trading online: quali sono le conseguenze del rialzo dell’inflazione

 

Vista la situazione attuale è inevitabile che l’inflazione sia ormai al centro dell’informazione in ambito finanziario, infatti le ricadute del rialzo dei prezzi sono complesse e coinvolgono tantissimi settori. Come emerge dalle numerose guide pubblicate dall’autorevole e-conomy.it, sito web che racconta l’economia con approfondimenti sul trading online, l’inflazione alta causa una serie di ripercussioni che bisogna monitorare con grande attenzione.

Innanzitutto una crescita significativa dei prezzi penalizza in parte il mercato azionario, in quanto per frenare l’inflazione le banche centrali sono costrette ad aumentare i tassi e diminuire l’offerta monetaria, quindi gli investitori sono meno propensi a prendersi dei rischi. Allo stesso tempo c’è meno valuta in circolazione, con costi più elevati per ricevere liquidità da usare per investire, perciò si privilegiano le operazioni a basso rischio per garantire la sostenibilità del capitale.

Anche le obbligazioni di lungo termine sono a rischio, poiché gli investitori preferiscono quelle a breve termine oppure le obbligazioni indicizzate all’inflazione, inoltre aumentano spesso anche gli investimenti nei beni rifugio come l’oro e il dollaro. L’incremento dei tassi diminuisce anche la propensione al consumo, inoltre compromette i ricavi delle aziende e rende più costoso finanziare nuovi investimenti e sostenere il proprio debito.

Un effetto diretto dell’inflazione alta è l’aumento del prezzo delle materie prime, un fenomeno che mette a rischio la crescita economica come sta accadendo in questo momento, poiché le imprese devono sopportare costi più elevati e incrementare i prezzi di prodotti e servizi. Se anche gli stipendi aumentano questo surplus viene accettato dai consumatori, altrimenti i consumi si contraggono e si innesca un ciclo negativo che riduce l’attività economica.

Dove conviene investire con l’incremento dell’inflazione

 

Innanzitutto l’incremento della volatilità non è un problema per tutti, infatti se negli investimenti a lunga scadenza può rappresentare una minaccia, per i trader che operano con il trading online a breve termine costituisce invece un’opportunità. Maggiori fluttuazioni dei prezzi, infatti, offrono un numero più elevato di possibilità, per sfruttare le oscillazioni al rialzo e al ribasso con il trading CFD, l’analisi tecnica e una corretta gestione di stop loss e take profit.

Allo stesso tempo, alcune asset class sono più resistenti all’inflazione, quindi possono fornire una soluzione adeguata come protezione contro l’aumento eccessivo dei prezzi. Si tratta ad esempio dei titoli value e delle azioni cicliche, in genere favoriti dal ciclo economico positivo, nonostante sia necessaria una selezione più accurata del normale delle azioni su cui investire. Anche le obbligazioni corporate possono performare bene, tuttavia vale lo stesso discorso in merito all’analisi tecnica e fondamentale.

Gli esperti consigliano di concentrarsi su materie prime, obbligazioni indicizzate e azioni di società con un business favorito dalla crescita dell’economia, applicando un money management adatto al proprio profilo di rischio. Naturalmente, in questo contesto valgono sempre le raccomandazioni generali, allo scopo di prestare la massima attenzione alla diversificazione per la sostenibilità degli investimenti.