di Fabio Setta SALERNO. “A Salerno non puoi nasconderti, devi essere protagonista”. Entusiasmo, voglia di fare bene ed essere protagonista. Ecco il nuovo tecnico della Salernitana Leonardo Menichini, subentrato a Mario Somma. Toni pacati, concetti chiari ma tanta fiducia: “Arrivo a Salerno con grande entusiasmo. Quando la proprietà mi ha proposto la panchina della Salernitana, ho accettato subito. Ho voglia di mettermi in gioco, di affrontare una sfida in una piazza anche complicata, ma con grande voglia di fare bene. Sono pronto. La società vuole vincere, sta attrezzando la squadra per raggiungere quest’obiettivo. Non sono venuto qui a svernare, non possiamo nasconderci. Sappiamo che è difficile: ne vince una sola, poi ci sono pochi posti per i play off. Spero oltre che di fare un bel gioco, mi auguro di fare risultati per centrare l’obiettivo. Una cosa che vorrei chiarire è che l’unico responsabile tecnico sono io”. Per raggiungere gli obiettivi importante sarà il ruolo dei tifosi: “Questa è una piazza caldissima. Sono venuto spesso da avversario. Mi ricordo in A con il Bologna, prendemmo un’imbarcata (fini 4-0 per i granata nda). L’anno scorso con il Pisa ma già nell’amichevole a Baronissi ho avuto una conferma della forza di questa tifoseria. So che però le parole servono a poco, servono i risultati”. A Salerno Menichini ritrova diversi giocatori già allenati. Su tutti il brasiliano Calil: “E’ un giocatore che sa fare tutto, sia la prima che la seconda punta. Con Ciro Ginestra nessun tipo di problema, a Crotone c’è stata qualche piccola incomprensione. E’ un calciatore della rosa, è un giocatore valido”. Rispetto a Somma ci sarà un inevitabile cambio tattico: “La squadra ha reagito bene al cambio tecnico, con grande professionalità. Questo è un gruppo che conosce la cultura del lavoro. Il modulo? In carriera ho fatto un po’ di tutto. Secondo me il modulo ideale per questa squadra è il 4-3-3. Stiamo lavorando e il gruppo si sta applicando molto. Non è difficile cambiare modulo, bisogna solo scegliere i calciatori più adatti per questo modulo. Sto cercando di inculcare al gruppo i miei dettami. Il mio vice sarà Bonatti. Anche lui sa che c’è un solo risultato: essere protagonisti. Sarebbe stato meglio partire dal ritiro, anche per conoscere e valutare ad ampio raggio il gruppo ma ora cerchiamo di intensificare il ritmo”. Inevitabile parlare di mercato: “Dobbiamo completare, serve qualcosa in avanti sugli esterni alti a sinistra in difesa, a centrocampo, sempre nell’ottica di avere un doppione per ogni ruolo. Il numero ideale in rosa è di 22 più il terzo portiere. Per il momento va bene così. Sono soddisfatto, anche se dobbiamo completare. Ci sono giocatori importanti, ma qualcosa faremo. Foggia? Sto cercando di valutare tutti i calciatori a disposizione. Fin quando sono qui, li alleno e se li ho l’impiego per il bene della società”. Ma intanto domenica, escludendo lo slittamento, inizia il campionato: “Si gioca? Io mi preparo al meglio per giocare, ma non dipende da noi. Abbiamo il Cosenza, ma sarebbe importante partire bene, chi ben comincia è a metà dell’opera, in fin dei conti. La Serie B? Sarebbe davvero un bel problema. Se ci sono fatti nuovi ne discuteremo”. La realtà però attualmente si chiama Lega Pro, girone C: “Girone infuocato, ci sono campi difficili su cui andremo a giocare. La prima cosa che ho detto ai ragazzi è che quanto fatto in passato non conta, nel calcio conta solo il presente. Non è che perché ci chiamiamo Salernitana avremo sconti. Anzi contro di noi giocheranno tutti la partita della vita. Dobbiamo essere pronti a ballare a seconda della musica. Dobbiamo farci trovare pronti. Con il blasone non si vince. Ci sono tanti club che puntano a vincere. Ma ci siamo anche noi”.
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