Maxischermo, il questore di Salerno e i “e presuntuosi e irresponsabili” del Palazzo - Le Cronache
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Maxischermo, il questore di Salerno e i “e presuntuosi e irresponsabili” del Palazzo

Maxischermo, il questore di Salerno e i “e presuntuosi e irresponsabili” del Palazzo

di Enrico Scapaticci

Sì, proprio di quelli che si sono anche improvvisati “intenditori” – nel breve arco temporale di un venerdì, sabato e domenica della scorsa settimana – del piano di sicurezza per l’installazione del maxischermo in Piazza della Libertà per assistere in diretta alla partita Salernitana-Udinese. “Tuttologi” che lascio a voi giudicare se siano stati all’altezza della serie A al pari di chi, mi riferisco specificamente ai leader (?) dell’opposizione a Palazzo di Città – purtroppo per noi – anche oggi, quando non si corre più alcun rischio di “opportunismo” popolare o di “strumentalizzazione” politica sulla pelle della Salernitana e dei suoi impareggiabili tifosi (eccezion fatta per quella frangia di teppisti da stadio “armati” di fumogeni), continua nel proprio silenzio assordante e nella propria impalpabile attività amministrativa.

Ma le avete ascoltate, egregi esponenti di maggioranza e minoranza, le dichiarazioni del questore di Salerno? Possibile che nessuno di voi si sia sentito mortificato, abbia avuto finora un sussulto di amore e di rispetto per la propria comunità? Come pensate di poter supportare il salto di qualità che si è avuto con l’avvento di Danilo Iervolino, se continuate a mettere la testa sotto la sabbia, a fare orecchie da mercante, a sbraitare solo quando sono accesi i riflettori, ad affannarvi solo quando c’è l’opportunità di guadagnarsi in modo ruffiano un minimo di visibilità, a non fare ammenda degli errori, a non offrire un contributo, ognuno per il proprio ruolo e per la propria responsabilità, ad un processo di crescita che dev’essere sociale prim’ancora che calcistico?

L’intervista rilasciata da Ficarra, nei confronti del quale – per coerenza e onestà intellettuale – non rinnego una virgola delle accuse che gli ho mosso, mentre raccontavo con la gente e tra la gente il pre e il post delle partite di questo campionato di serie A, di “iper-prudenza” e di “realismo maggiore del re” per la sua parte di competenza nella gestione dell’ordine pubblico all’interno e all’esterno dell’Arechi anche di fronte alla presenza di poche decine di unità di tifosi ospiti, non può e non deve essere marginalizzata ad un semplice “strappo istituzionale” o peggio ancora a un “regolamento di conti” postumo con chi rappresenta il Comune.

E’ la certificazione, che arriva non da uno sprovveduto qualunque ma dalla massima autorità di pubblica sicurezza sul territorio, della “inadeguatezza” di chi ha avuto – lo dice lui – la supponenza di “attribuirsi competenze di altri”, di “giocare con la vita delle persone e con la responsabilità delle istituzioni”, di sottovalutare la portata di un evento di piazza stimato fino a diecimila presenze “col rischio che solo se esplodeva un petardo, la gente potesse scappare, calpestarsi e provocare un’altra Piazza San Carlo”.

Una “inadeguatezza” – lo rammento, senza alcun intento polemico, a chi è stato frequentatore meno assiduo dell’Arechi, e lo faccio adesso che i tempi sono finalmente maturi per stilare un bilancio oggettivo di fine stagione – che si era già manifestata attraverso dati di fatto incontestabili: il “copia e incolla” del piano traffico (che ha puntualmente creato un enorme ingorgo in via Allende e strade collegate, anche nella gare non di “cartello”, durante le operazioni di deflusso dalla stadio), la mancata individuazione di un’area di parcheggio alternativa, la metropolitana leggera che è diventata una risorsa solo nelle ultime 3-4 partite di campionato, le promesse non mantenute dei vecchi-nuovi amministratori (iniziate il 10 maggio dello scorso anno e durate fino alla conclusione della campagna elettorale per il Comune) dell’installazione dei tornelli in Curva Nord (necessari per rendere fruibile anche le altre porzioni del settore ai sostenitori granata), di adeguamenti strutturali dell’impianto (secchiate d’acqua, quando piove, anche sugli spalti al coperto e il nuovo tunnel di ingresso dagli spogliatoi, che è stato ultimato solo a metà del girone di ritorno), di utilizzo tempestivo ed efficace dei fondi residui delle Universiadi (si sta ancora aspettando il maxischermo, quello all’interno dello stadio). Abbiamo già rimosso tutto questo, in fretta e furia?

La Storia (di Salerno e della Salernitana) continua: in serie A. Ma quello che è stato scritto quest’anno, fuori dal terreno di gioco dell’Arechi, è un indecente capitolo – per dirla alla Ficarra – di “presunzione, irresponsabilità, scorrettezza”!