“Manzella e Liguori hanno agito da camorristi” - Le Cronache
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“Manzella e Liguori hanno agito da camorristi”

“Manzella e Liguori hanno agito da camorristi”

Tre colpi di pistola nell’auto in corsa, la morte scampata solo grazie a una manovra di riflesso che portò a speronare i killer. “Metodo da camorristi e non è neppure immaginabile che in un territorio governato dalla criminalità organizzata Manzella e Liguori abbiano liberamente scelto di fare l’agguato a Domenico Chiavazzo”. Depositate le motivazioni della sentenza di condanna (8 anni e 4 mesi per Liguori e 8 anni e 2 mesi per il neomelodico Zuccherino Manzella) accusati del tentato omicidio di Mimmuccio ‘a Satriana avvenuto nel maggio dello scorso anno in via delle Fontane ad Angri. L’imprenditore nel settore delle pulizie li avrebbe trattati male quando loro andarono a chiede del lavoro e disse a entrambi di non farsi più vedere. Così sarebbe partita la ritorsione nei confronti del genero del boss Carlino Montella. “Volevano dargli una lezione per intimorirlo”, si legge tra le motivazioni depositate dal giudice del Tribunale di Salerno Giandomenico D’Agostino, e per questo erano andati in moto con una pistola di proprietà di Liguori direttamente sul posto il giorno dell’agguato. Ma Chiavazzo li avrebbe intimoriti tanto da convincerli a una vendetta che arrivò poco più tardi. Durante il rito abbreviato, davanti al gup Manzella racconta di aver sparato in aria ma per il giudice non è vero perchè dalle indagini è emerso che i colpi di pistola sono stati esplosi ad altezza d’uomo tanto che alcuni proiettili erano conficcati nella carrozzeria dell’auto su cui viaggiava Chiavazzo. Si intuisce così la chiara volontà di uccidere- scrive il giudice- e appare un comportamento espressivo di una portata intimidatoria notevolmente amplificata, carica di valore simbolico, con atti propri dell’intimidazione derivante dall’organizzazione criminale. E non si può neppure immaginare che in un territorio notoriamente controllato da organizzazioni criminali, una tale decisione sia riconducibile a libere iniziative dei due imputati”. Si andrà in Appello entro 30 giorni.