Maltrattavano alunni all'asilo: arrestate 4 maestre - Le Cronache
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Maltrattavano alunni all’asilo: arrestate 4 maestre

Maltrattavano alunni all’asilo: arrestate 4 maestre

Maltrattamenti nei confronti di minori e, in un caso, anche violenza sessuale. Sono i reati contestati a 4 insegnanti campani di eta’ compresa tra i 46 e i 66 anni arresti stamattina dai carabinieri di Avellino su ordine della procura della Repubblica irpina. Per i docenti, residenti nelle province di Salerno ed Avellino che insegnavano in una scuola per l’infanzia statale di Solofra (Avellino), e’ stata disposta la misura degli arresti domiciliari e, solo per il quarto insegnate accusato di violenza sessuale, anche la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio. Sono state le segnalazioni di un gruppo di madri di bambini che frequentano l’istituto a far partire le indagini. Le denunce riguardavano presunti gravi episodi di maltrattamenti da parte degli insegnati ai danni dei propri figli, tanto da incutere negli stessi la paura di recarsi a scuola. Le prime avvisaglie sono comparse su un gruppo WhatsApp in cui alcuni genitori dei giovani studenti segnalavano che “gli insegnanti dell’asilo erano soliti “alzare le mani” sui bambini piu’ “discoli””, fanno sapere i carabinieri. Da li’ e’ partita un’attivita’ d’intercettazione audio-video dalla quale emergevano I presunti maltrattamenti subiti dai bimbi. In particolare, per la procura, gli indagati avrebbero compiuto “vessazioni” attraverso una “coercizione fisica e psicologica”. Dalla visione dei filmati, si assiste “ripetutamente a episodi in cui alcuni minori vengono tirati per le braccia e trascinati per la classe” e, talvolta, accade “che gli stessi cadono a terra. Cio’ malgrado – descrivono I carabinieri di Avellino – gli indagati continuano a trascinarli senza mollare la presa. “…Stai zitto… non piangere… io ti devo impiccare….”: sono solo alcune delle frasi profferite nei confronti delle piccole vittime”. Uno degli indagati e’ ritenuto anche responsabile del reato di violenza sessuale nei confronti di un minore che sarebbe stato costretto anche a subire “ripetuti palpeggiamenti”.

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