Tecnicamente ha saldato il conto con la giustizia. Gio- vanni Maiale grazie al suo pentimento ha evitato il car- cere a vita, incassando anche una buonuscita per la sua col- laborazione. Quindi vederlo girare indisturbato per Eboli è un fatto normale. Non lo è per molti ebolitani che hanno vis- suto anni di terrore e di morte quando Maiale era alla guida del clan, la sua presenza in- cute timore, lui che per anni ha seminato morte e terrore nel comprensorio guidando un clan a suon di rapine, usura, droga, estorsioni, truffe, gioco d’azzardo e, so- prattutto, efferati omicidi su commissione del duo Alfieri – Galasso. Qualcuno dice che a volte cir- cola con una parrucca, proba- bilmente fa parte della vulgata popolare, chiacchiere da paese insomma. Perché mai dovrebbe camuffarsi? Ma è sintomatico che se ne parli a bassa voce, sintomo che gli ebolitani non hanno dimenti- cato. In molti si interrogano soprattutto sulla sua presenza quando il nome Maiale viene ancora alla ribalta della cronaca, vedi l’arresto ‘nase e cane di qualche giorno fa. Cosimo Maiale reo confesso di otto omicidi, toccò analoga sorte di liquidazione da parte dello Stato: si parlò di circa 80mila euro di capitalizza- zione, che l’ex camorrista pare volesse reinvestire nel rilevamento di un ristorante nel centro storico di Eboli. Operazione poi sfumata. Come scrivemmo tempo fa furono circa duecentomila gli euro riconosciuti a Giovanni Maiale, una volta uscito dal programma di protezione. Una bella sommetta per go- dersi la vecchiaia e per fregarsene della Fornero. cosa che è toccata anche al salernitano Angelo Ubbidiente. Ma c’è un vuoto nella storia di Giovanni Maiale che non è stato mai ti- rato fuori o meglio approfondito dagli investigatori. I soldi della sua “attività” dove sono finiti? Giovanni Maiale, riferì che buona parte dei proventi dell’attività estorsiva dell’or- ganizzazione criminale, vennero reinvestiti nell’acquisto.
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