L’umiltà dei grandi spiriti - Le Cronache
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L’umiltà dei grandi spiriti

L’umiltà dei grandi spiriti

Di Nicola Cerzosimo

“Di solito si dice che più gli artisti sono grandi e più sono semplici e alla mano. Questo è esattamente quello che successe durante il Festival segreti d’autore, serata inaugurale, il direttore artistico Ruggero Cappuccio scelse come primo ospite l’attore Gigi Proietti. Io ero stato scelto come fotografo ufficiale della kermesse e l’emozione di fotografarlo nelle sale dello splendido Palazzo Coppola di Valle Cilento è stata grande. Durante il pre-serata ci intrattenemmo molto e la quantità di aneddoti e storie raccontate furono incredibili. Persona prima che attore dalla gentilezza smisurata. Il pubblico che attendeva di vederlo sul palco non è stato tradito, una serata di racconti, risate e disponibilità. Dopo la performance ricordo la gentilezza avuta con tutte le persone che si avvicinavano per un selfie o un saluto. Ognuno aveva il ‘suo’ Gigi Proietti, chi lo ricordavo per il Maresciallo Rocca, per altri era semplicemente Mandrake. Il motivo della sua grandezza lo capiamo dal suo essere trasversale per generi ed età. Lo conoscono i giovani, tutti ridiamo pensando alla morale del cavaliere bianco e  del cavaliere nero. La fotografia ha il dono di raccontare momenti, quello con Proietti lo ricordo con l’affetto di chi sa di essere grande senza farlo mai pesare. “