L' ultimo viaggio verso la fine, suono e parola nel Giorno della Memoria - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

L’ ultimo viaggio verso la fine, suono e parola nel Giorno della Memoria

L’ ultimo viaggio verso la fine, suono e parola nel Giorno della Memoria

Presentata la performance prodotta dal Conservatorio Statale di Musica di Salerno, che avrà luogo dal 23 al 27 gennaio presso il Museo dello Sbarco, in occasione della decima giornata della Memoria

Di LORENZO DE DONATO

La città di Salerno e il suo Conservatorio celebrano il decennale del Giorno della Memoria e del settantennale della rivelazione al mondo dell’orrore di Auschwitz, con uno speciale evento a metà strada tra la musica e il teatro, dal sapore tutto contemporaneo, intitolato «Viaggio per 9 milioni di passeggeri di sola andata», con la collaborazione del Museo dello Sbarco di Salerno, presso il quale la performance avrà luogo. Menzionato nel corso del programma di Rai3 condotto da Fabio Fazio «Che tempo che fa» come uno dei migliori eventi della Giornata della Memoria a livello nazionale, la performance/happening è stata presentata al Conservatorio Statale di Musica «Giuseppe Martucci» di Salerno da Imma Battista, direttore dell’istituzione, Franco Massimo Lanocita, rappresentante del Miur, Giancarlo Turaccio, docente e compositore, Andrea Carraro, regista teatrale e direttore della Compagnia del Giullare di Salerno, Edoardo Scotti, segretario generale del Museo dello Sbarco. Pura arte contemporanea, dunque, la musica incontra il teatro, il suono si unisce alla recitazione, sullo sfondo di immagini e installazioni ideate per mescolarsi con gli spazi del museo, un percorso verbale e sonoro per ricordare, capire, non dimenticare, ma anche per evocare, alludere, immedesimarsi: la musica è più che altro una ″sonorizzazione″, gli spettatori saranno parte integrante dell’accadere teatrale, tutta la performance avrà lo scopo di creare un’atmosfera particolare e alternativa grazie all’ibridazione dei vari fenomeni artistici. Non un concerto, e nemmeno uno spettacolo teatrale, quindi, ma una (ri)evocazione, con voce e canto, suoni naturali ed elettronici, una fusione interattiva e suggestiva di arte e sperimentalismo nata dalla feconda collaborazione del compositore Turaccio e del regista Carraro, incentrata principalmente sul lungo viaggio dei deportati verso i campi di concentramento. La Shoah viene quindi commemorata dal Conservatorio e dal Museo dello Sbarco in collaborazione anche con il Ministero dell’istruzione, la Comunità ebraica, il Goethe Institut e l’associazione Parco della Memoria della Campania. L’evento, vietato ai minori di 14 anni per la forza e durezza dei contenuti, si svolgerà dal 23 al 27 gennaio (due spettacoli al giorno, ore 19 e 20.15) e la prenotazione è obbligatoria nonostante la gratuità dello spettacolo, poiché ogni replica si rivolge ad un numero limitato di spettatori (infoline 333/1946834). Tanti gli artisti, giovani e non, che hanno unito le loro capacità per dar corpo, forma e vita alla performance: dai compositori delle musiche e delle sonorizzazioni (Giancarlo Turaccio, Gaetano Santucci, Pantaleo Cammarano), agli autori del tracciato verbale (Josè Elia e Paola Eugenia Ferrari), sino ai musicisti e strumentisti tutti: Eleonora Claps (voce), Giovanni Liguori (clarinetto), Giuseppe Giugliano (viola), Gaetano Santucci (violoncello), Lucio Miele (percussioni), il Coro Polifonico Kamaraton. Regia del suono firmata da Giancarlo Turaccio, Pantaleo Cammarano e Stefano Lombardo, regia teatrale firmata invece Andrea Carraro.