Luca Possanza e la sua OPERAEGIS - Le Cronache
Attualità

Luca Possanza e la sua OPERAEGIS

Luca Possanza e la sua OPERAEGIS

di Jacopo Tafuri

Vogliamo far conoscere una eccellenza della nostra città: il Geometra Luca Possanza che, nei primi anni ’80 inizia il suo percorso professionale nel settore del segnalamento e sicurezza stradale fin quando, nel 1990, entra in 3M, multinazionale statunitense che produce materiali tecnologicamente avanzati per la realizzazione del segnalamento stradale.Luca Possanza lavora ormai da un ventennio con tutti gli Enti di gestione del patrimonio stradale (Autostrade, ANAS, Province, Comuni, ecc.); il bagaglio tecnico e l’esperienziale maturate lo convincono, in collaborazione con partner qualificati, a concretizzare, nel 2001, l’esperienza imprenditoriale che farà nascere “Operaegis” piattaforma operativa costituita da un complesso di procedure e strumenti atti a raccogliere ed elaborare le informazioni necessarie per la gestione delle attività di manutenzione e per il monitoraggio delle attività degli impianti segnaletici, caratterizzata da innovazione tecnologica del processo gestionale.Nel giro di pochi anni Operaegis contribuisce a rivoluzionare il modo di gestire la progettazione e la manutenzione del segnalamento stradale, con un salto in termini di qualità delle procedure, finalmente digitalizzate, ma anche e soprattutto induce un cambio nella mentalità e nella professionalità dei tecnici di ogni organismo di manutenzione delle strade in Italia.Oggi Luca Possanza è Vicepresidente di Assosegnaletica (Associazione di settore che orbita all’interno di ANIMA/Confindustria), con “delega per la macro categoria degli operatori specializzati nel catasto e la progettazione del segnalamento stradale”.

Geometra Possanza cosa la spinse a lasciare una azienda nella quale era stimato, per avventurarsi in campo minato dell’imprenditoria, specie nel settore della Pubblica Amministrazione?

“Personalmente non condivido la visione diffusa che il primo obbiettivo di un’Impresa sia realizzare profitto. Mi piace considerare l’imprenditore un “trasformatore”, uno che immagina il mondo in modo diverso, uno che vede soluzioni dove gli altri vedono problemi.

Qualcuno ha detto che “il miglior modo di predire il futuro è crearlo”!

Innovare significa sviluppare nuove soluzioni e significa anche creare nuove opportunità professionali per i giovani: da anni la nostra Impresa collabora con l’Istituto G. Galilei e il Dirigente Scolastico Dott. Emiliano Barbuto, in un percorso formativo per gli studenti dell’Istituto Tecnico per Geometri di Salerno nell’ambito “dell’alternanza scuola-lavoro”, fornendo ad alcuni di loro – gratuitamente – un’esperienza all’interno della nostra azienda.

Non è però facile fare innovazione in Italia, specie con la Pubblica Amministrazione, spesso così lenta e farraginosa che a volte sembra esistere apposta per complicare le cose semplici.

Tali difficoltà sono addirittura amplificate nei nostri territori, tant’è che noi, oltre che con ANAS e Autostrade, lavoriamo soprattutto con enti locali gestori di strade del nord Italia, riscontrando ahimè nei Comuni e Province dei nostri territori, scarsa attenzione al tema della manutenzione delle infrastrutture stradali, e ancor più scarsa attenzione alle attività di imprese innovative come la nostra. Devo purtroppo dire che nei nostri territori sentiamo parlare di tali argomenti, quasi esclusivamente per propaganda, solo quando si avvicinano eventi elettorali; credo fosse Confucio che sosteneva che “gli antichi non si lasciavano sfuggire le parole perché si sarebbero vergognati di non raggiungerle con le azioni”: oggi tanto è cambiato.

Ritornando all’inizio di questa risposta, penso che per un’Impresa il “profitto” non sia l’obbiettivo ma la (giusta) conseguenza del raggiungimento dell’eccellenza; qualunque Impresa può raggiungere l’eccellenza, in qualsiasi campo, a condizione che sia umile, che riconosca i propri errori e abbia voglia di correggerli con tanto lavoro e impegno”.

In oltre venti anni di attività di “Operaegis” ha avuto ormai esperienze con ogni gestore di strade ed autostrade; il modo che ha la sua azienda di approcciarsi alle problematiche relative alla progettazione e manutenzione del patrimonio stradale ha imposto ai tecnici che operano “sul campo” un cambio di mentalità, ha riscontrato la stessa cosa anche nella Dirigenza degli Enti con cui lavora, e che deve procedere ad appaltare tale tipologia di interventi?

“La manutenzione della segnaletica stradale è un compito specifico dell’Ente proprietario e di estrema importanza al fine di garantire la sicurezza e la fluidità di circolazione. Il controllo tecnico della segnaletica consiste nella delicata e costante azione che l’ente deve assicurare per mantenere a livello ottimale le condizioni di manutenzione e di efficienza della segnaletica stradale.

La soluzione dei problemi dipende dalla capacità di definirli! Con l’approccio diagnostico facilitato da Operaegis, piattaforma che rende disponibili informazioni «puntuali e complete», gli Enti gestori sono in grado prevedere tutte le conseguenze ad esse associate, evitando approssimazioni nella gestione degli interventi manutentivi e dispendio di risorse, umane ed economiche.

Per la manutenzione della segnaletica stradale è importante operare il passaggio “dal curare al prendersi cura”. L’espressione prendersi cura esprime una oculata gestione del patrimonio, basata sulla conoscenza puntuale, costante e condivisa del suo stato d’uso, al fine di programmare scrupolosamente gli interventi manutentivi attraverso le fasi di accertamento, pianificazione ed esecuzione.

Oggi più di ieri abbiamo bisogno di una P.A. competitiva, efficiente e affidabile; per superare la diffusa condizione di arretratezza, bisogna che si abbandoni il criterio del “si è sempre fatto così”: c’è tanto bisogno di formazione per consentire la crescita interna di dirigenti e dipendenti pubblici”.

Nonostante il Codice della Strada imponga una progettazione e manutenzione della segnaletica stradale, riscontrate ancora carenze in tal senso?

“Il Codice della Strada (del 1992), sintetizzando, impone: di tenere aggiornati la cartografia, il catasto delle strade e le loro pertinenze, che la segnaletica stradale sia sempre mantenuta in perfetta efficienza e che le informazioni da fornire agli utenti derivino da uno specifico progetto a garanzia della sicurezza e della fluidità della circolazione pedonale e veicolare.

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Nell’era dell’elettronica, del 5G, dell’intelligenza artificiale applicata ai veicoli, delle “Smart road”, una perfetta manutenzione stradale e della sua segnaletica è sempre più importante anche al fine dell’utilizzo di veicoli a guida autonoma; crede sia ben chiara, agli Enti gestori, la assoluta necessità di attrezzarsi perché non vi siano carenze che potrebbero comportare anche gravi incidenti?

“Sempre più i nostri veicoli sono dotati di strumenti pensati per facilitarci la mobilità stradale; quotidianamente sentiamo parlare di “guida assistita” e di “guida autonoma”. Oggi questi sistemi (“ADAS e Smart Road”: sistemi avanzati di assistenza alla guida), per l’identificazione dei segnali stradali impiegano sofisticati riconoscitori ottici che però hanno un’affidabilità limitata.

La digitalizzazione del segnalamento stradale, realizzata con Operaegis, per la creazione di database catastali cartografici, mettono a disposizione degli ADAS/Smart Road, informazioni puntuali elaborate per la gestione del patrimonio segnaletico.

Noi ci stiamo già oggi confrontando con una multinazionale del settore mapping, che sviluppa sistemi che consentono alla rappresentazione digitale della realtà di migliorare radicalmente il modo in cui il mondo si muove, vive e interagisce; abbiamo messo loro a disposizione campioni dei nostri database cartografici per “trasformare i dati spaziali in valore”, rendendo ridondante l’informazione disponibile per assistere gli utenti alla guida di veicoli.

Molte P.A. si stanno dotando di appositi uffici che si occupano della materia; purtroppo, il più delle volte questi faticano a dialogare con chi si occupa poi di prendere le decisioni gestionali e operative”.

La vostra continua ricerca di nuove e più sofisticate tecnologie, la partecipazione a fiere ed eventi internazionali vi lascia supporre che in questo settore avremo a breve ulteriori novità?

“A marzo ho partecipato all’INTERTRAFFIC ad Amsterdam, fiera di riferimento mondiale del settore sicurezza stradale. In questa occasione ho potuto constatare come negli altri Paesi (non solo europei), nell’ambito della gestione dell’infrastruttura stradale si stia procedendo sistematicamente all’adozione di nuove tecnologie, nuove procedure e nuovi prodotti.

Per essere efficienti ed efficaci oggi non è più sufficiente “lavorare meglio”, per superare i limiti attuali bisogna cominciare a “lavorare diversamente” (lavorare intelligentemente); così la strategia dell’innovazione diventa coerente con quella delle risorse umane: efficienza, efficacia e trasparenza.

La conduzione organizzata ed innovativa delle procedure funzionali, amministrative ed economiche nella gestione dei lavori complessi, supportando l’identificazione dei bisogni, la valutazione delle soluzioni, l’organizzazione e la consuntivazione degli interventi, comporta automaticamente ricadute positive, poiché l’impegno economico per darne attuazione è di gran lunga inferiore ai costi che si sostengono oggi a causa di decisioni superficiali e lentezza ed approssimazione nello sviluppo degli elaborati tecnici gestionali.

Innovare significa disporre di maggiore efficienza delle informazioni, maggiore interoperabilità e massima condivisione, più produttività, meno errori, meno tempi morti, meno costi, grazie al controllo puntuale e coerente dei dati del progetto e del patrimonio. L’innovazione consente oggi di avere un’elaborazione virtuale in tempo reale del ciclo delle attività manutentive, permettendo uno sviluppo gestionale completamente integrato delle attività manutentive, semplicemente inimmaginabile prima d’ora.

Ho lasciato per ultimo ma non è l’ultimo motivo: l’innovazione consente lo sviluppo di nuova occupazione qualificata, permettendo l’inserimento di tanti giovani nel mondo del lavoro”.