Una nuova destra… “Per carità, non parlate di destra”. Dall’esperienza di Casapound al Circolo Proudhon guardando alla Russia di Putin. Luca Lezzi rifiuta qualsiasi tipo di “marchio” politico. L’esperienza di estrema destra è una pagina importante di un percorso di impegno sociale prima che politico. Ora c’è voglia di svoltare ma non seguendo le direzioni tradizionali della politca. “Rifuggiamo dagli schemi del passato – spiega Lezzi. Non è una questione di destra o di sinistra il nostro impegno è quello di coinvolgere persone di diversa estrazione sociale, di diverse posizioni ideologico ed avviare un percorso comune. Fatto di confronto quotidiano. Al nostro tavolo può accomodarsi un intellettuale di sinistra, magari un marxista convinto così come un esponente di estrema destra. Vogliamo rompere con il passato e non amiamo le etichette. Quelle le lasciamo a chi vuole proseguire in un certo tipo di discorso”. Sovrànità e nazionalismo sono tra i concetti ai quali si ispira il movimento di Lezzi che, attraverso il giornale on line l’Intellettuale dissidente, ha già lanciato segnali precisi sul modello politico che il circolo Proudhon vuole seguire. L’intellettuale francese fu tra i primi ad affermare che l’anarchia non era da catalogare come concetto negativo. Un confronto che, almeno nella fase iniziale, si baserà precipuamente su incontri letterari. E non solo. “Al momento abbiamo una ventina di iscritti ma sono tante le persone che si stanno avvicinando al nostro progetto. L’obiettivo principale è quello di sviluppare il nostro circolo territoriale confrontandoci sempre su tematiche nazionali e su libri che, spesso e volentieri, non sono alla portata di tutti o meglio sono oggetto di recensioni e dibattiti riservati a pochi”. Al movimento non si stanno avvicinando soltanto persone che hanno avute esperienze politiche di destra. “A conferma che non siamo assolutamente orientati. Anzi abbiamo raccolto consensi da vari ambienti politici e tra i nostri iscritti possiamo annoverare avvocati ed anche un docente universitario. Non vogliamo assolutamente essere ghettizzati o etichettati. Ci siamo resi conto che c’è voglia di qualcosa di nuovo e ci stiamo muovendo in questo senso”. Rottura con il passato ma con un modello da seguire… “La Russia di Putin è sicuramente un modello molto interessante. Siucuramente più perforanete nell’ottica della sovranità o di un modello nazionalista rispetto alla Comunità Europea”. Proprio in riferimento al modello russo il Circolo Proudhon a settembre terrà un incontro sul libro “Rinascità di un Impero, la Russia di Putin”. Ma sono diversi le iniziative già intraprese. Oltre al giornale on linea c’è una rivista cartacea trimestrale “Il Bestiario degli Italiani” che racconta il mondo attraverso vignette, ripecorrendo schime di periodici italiani degli anni ‘20-’30. Anni che agli italiani ricordano prima l’avvento e poi lo stabilizzarsi del movimento fascista che imporrà ben presto al paese la sua dittatura. Guai a parlare, però, di destra, di fascismo o comunismo con i ragazzi del circolo Proudhom. g. d’a.
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