di Marco De Martino SALERNO. Nemmeno la prospettiva di poter perdere qualche minuto di Lazio-Juve ha tenuto lontano dall’Arechi Claudio Lotito. Il patron ha assistito alla vittoria della Salernitana sulla Paganese, allungando la sua serie positiva visto che nell’unica circostanza in cui è mancato lui ma era presente il socio Marco Mezzaroma la squadra granata ha incassato l’unica sconfitta, in casa con il Lecce. Lotito prende con piacere i tre punti ma, da uomo schietto qual è, non manca di fare un appunto ai suoi calciatori: «Siamo stati troppo leziosi, per questo sono sceso negli spogliatoi alla fine del primo tempo per spronare il gruppo. Per il resto -spiega il patron- abbiamo controllato senza grossi patemi, abbiamo sprecato troppe palle gol sotto porta per chiudere prima la partita. L’atteggiamento non è stato incisivo e ci siamo trascinati l’1-0 fino alla fine. Dobbiamo essere contenti del risultato ma potevamo fare meglio dal punto di vista della resa del gioco. Alla fine però conta vincere, il resto sono chiacchiere da bar». I due fiori all’occhiello del mercato estivo, Gabionetta e Calil, stanno vivendo momenti diametralmente opposti: «Gabionetta viene da un infortunio, bisogna dargli tempo. Sono convinto che per noi potrà costituire un valore aggiunto. Calil ha qualità, può ricoprire tanti ruoli ma per me è un regista d’attacco. E’ una persona di qualità personalità, tecnica, è un valore aggiunto così come Mendicino. La rosa ha tante soluzioni ed il tecnico può attuare tutti i moduli possibili ed immaginabili». Lotito elogia anche il suo allenatore: «Menichini non ha bisogno del mio assenso, anche se spesso vado negli spogliatoi l’allenatore svolge il suo ruolo ed io il mio. Mi è piaciuto nella gestione delle sostituzioni». Una carezza anche al pubblico: «Ottomila spettatori è un dato che mi rende sono soddisfatto, con loro affianco la squadra darà grandi soddisfazioni. La passerella sotto la curva? Il mio modo per ringraziare chi ci sta sempre vicino». Con 31 punti nel carniere, la prospettiva non può non essere la serie B. Lotito, a tal proposito, lancia un messaggio ai suoi calciatori: «La squadra sa bene la società cosa vuole, è interesse anche loro seguire il percorso già tracciato. Se fanno bene sanno che potrebbero ritrovarsi in una realtà molto più importante e quindi è il caso che abbiano sempre la stessa ferocia agonistica che li ha portati in vetta finora». In rosa però ci sono tanti elementi in scadenza a giugno. Uno di questi è il gioiellino Nalini, che Lotito prontamente blinda: «A Nalini la società rinnoverà sicuramente il contratto. Per noi è stato un investimento, nessuno sapeva chi fosse anche perché l’abbiamo preso da una società non certo di primo livello. Se continuerà a lavorare avrà grandi prospettive con noi. Mi auguro -sottolinea Lotito- che non senta la necessità di andare a trovare altri lidi. Ha le qualità per poter crescere ancora e noi possiamo dargliene la possibilità». Chiusura dedicata alla querelle legata all’utilizzo extracalciastico dello stadio Arechi. Dopo il veto al concerto di Vasco Rossi, Lotito ribadisce il concetto: «Abbiamo investito del denaro, l’Arechi dovrà essere usato solo per le manifestazioni sportive. Abbiamo solo investito tanti soldi, senza aver avuto ritorni. Il Comune? Ci ha messo nelle condizione di lavorare, ma non vogliamo avere penalizzati anche perché questa squadra -conclude Lotito- non è mai stata così ben rappresentata a livello istituzionale nel calcio».
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