Lotito beffato da Albertini per un voto - Le Cronache
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Lotito beffato da Albertini per un voto

”Abete e’ il presidente della sola componente che ha votato. Abete e Nicchi si sarebbero dovuti astenere”. Tuona Claudio Lotito, dopo la sua mancata elezione alla vicepresidenza della Federcalcio. Nel Consiglio federale odierno, l’urna ha emesso il proprio verdetto: Carlo Tavecchio 12 voti, Demetrio Albertini 10, Lotito 9. Un’urna che ha riconfermato i primi due nella qualita’ di vice del presidente Giancarlo Abete. Al presidente della Lazio, pero’, resta piu’ dell’amarezza finale. Tra Abete e la Lega di A, che ha votato compatta per il patron biancoceleste assieme a quella di B e a cinque dei sei rappresentanti della Lega Dilettanti, infatti, e’ gelo. Come quello sceso nel salone della Figc, dove si e’ svolta l’elezione, quando sul nove a nove lo spoglio ha assegnato l’ultima scheda ad Albertini. Decisivi sono stati proprio i voti di Abete e del presidente dell’Assoarbitri, Marcello Nicchi, invitati dal presidente della Lega di A, Maurizio Beretta, a non partecipare attivamente alla votazione. ”Ci saremmo aspettati che, a fronte di candidature diverse, non avessero partecipato. Per un voto di scarto e’ passata la vicepresidenza di Albertini: ne prendiamo atto, ma non e’ un dramma e non cambia molto dal punto di vista della conduzione generale”, dice diplomaticamente il rappresentante della Confindustria del pallone che si definisce ”sorpreso”, per il mancato appoggio della Lega Pro. ”Purtroppo le leghe, che insieme avevano la maggioranza, hanno dimostrato di non essere coese”, e’ l’analisi di Antonino Pulvirenti, presidente del Catania. Per Abete, invece, non c’e’ stato nessun problema di ”simpatia o antipatia” verso Lotito – che entra nel Comitato di presidenza assieme al presidente di Lega Pro, Mario Macalli; al rappresentante degli allenatori, Renzo Ulivieri; a quello dei dilettanti, Carlo Tavecchio – ma la valutazione di alcuni consiglieri federali ”sull’opportunita’ che il ruolo di vicepresidente fosse affidato a un presidente di club”. ”Se Beretta si fosse candidato – spiega il numero uno del calcio italiano – ci sarebbero stati solo due candidati: Tavecchio e lui. Lotito ha una competenza assoluta nel mondo calcio. Se ci fosse stato un problema legato alla Lega di A non ci sarebbe stata neanche la disponibilita’ di tutte le componenti a ritirare le altre candidature”’. Il vincitore Albertini, sostenuto dalle componenti tecniche (Aic, Aiac e Aia), Lega Pro (ma e’ di Macalli l’unica scheda bianca) e Abete, pero’ entra in tackle: ”E’ stato il Consiglio federale a scegliere da chi voler essere rappresentato”. Ma neanche Lotito le ‘manda a dire’: ”Non e’ una sconfitta per la Lega, la prendiamo come un privilegio, un fatto che ha finalmente definito quali sono i rapporti tra Figc e la Lega di A. Ci eravamo candidati per la vicepresidenza, perche’ la Lega di A e’ la locomotiva del sistema calcistico, in termini economici e di ruolo e soprattutto per un principio di rotazione, basilare per la democrazia. Qui invece ci sono persone che da sei anni ricoprono gli stessi ruoli”. ”Facciamo un confronto in una tavola rotonda su quelle che sono le tematiche del calcio e vediamo se le persone che oggi rappresentano il sistema hanno la competenza specifica per affrontare i problemi”, conclude.