Nel giro di un giorno e mezzo abbiamo ricoverato 35 pazienti. Il giorno dopo aver ricoverato il primo paziente Covid nella subintensiva, dove abbiamo 7 posti, eravamo già saturi”. Lo racconta alla Dire Serena Ricciardi, infermiera di Sala Consilina che lavora nel reparto di pneumologia riabilitativa a Pavia che da circa 10 giorni è stato riconvertito per l’assistenza dei pazienti con Sars-CoV-2. “Tutta la situazione – spiega – ci ha preso alla sprovvista perche’ non essendo un reparto di medicina e non avendo un pronto soccorso non eravamo abituati ai ricoveri di pomeriggio, di sera, senza medici di guardia. Poi e’ subentrata la questione dei dpi che non avevamo. Dopo sono arrivati, ma non sapevamo come vestirci e, soprattutto, come svestirci che e’ la parte piu’ pericolosa: ci siamo attrezzati tra noi colleghi guardando video dello Spallanzani o di altri ospedali. Io, ad esempio, sono claustrofobica e anche solo per tenere la maschera 8 ore ho dovuto fare un lavoro su me stessa. Abbiamo fatto anche un meeting virtuale per scambiarci idee e confrontarci sulle criticità che nascevano durante l’assistenza. È stato un crescendo di organizzazione”. Impegnati in prima linea, determinati, ma impauriti. “Il poter portare potenzialmente il virus in famiglia, a casa, spaventava tutti. Ma poi – sottolinea l’infermiera – vedi la sofferenza. La mancanza di respiro penso sia una delle cose più brutte. Le persone che vengono ricoverate non hanno la possibilità di vedere i propri cari e la cosa più straziante, di cui ti rendi conto durante i turni, è che quando ti chiamano i parenti al telefono sono disperati perchè non li vedono, non li sentono, non hanno notizie perchè ovviamente i medici o fanno assistenza o rispondono alle chiamate. Per noi infermieri è bruttissimo dovergli dire che non siamo autorizzati a dare per telefono informazioni e rimandarli a quando potranno sentire il medico”. “La prima cosa che ho domandato quando ho preso servizio nel reparto convertito – ammette – è stata di avere informazioni sull’età dei pazienti, l’ho fatto per capire se quello che si diceva in televisione corrispondesse alla realtà. Nel nostro reparto ci sono soprattutto anziani pluripatologici, ma ci sono anche pazienti tra i 40 e i 50 anni che posso ancora definire giovani e che, senza patologie di base, possono finire tracheoventilati”. I giovani sani, senza patologie pregresse, seppur presenti anche tra i pazienti piu’ critici, puntualizza, “non sviluppano la stessa difficolta’ dell’anziano a reagire al virus, la durata del ricovero tende ad essere minore e hanno una ripresa più rapida. Anche il cosiddetto paziente 1, che era ricoverato qui a Pavia in rianimazione, che ha avuto un decorso drammatico perchè è stato intubato e poi tracheoventilato, poi è uscito e, per fortuna, è a casa”. Anche dalla testimonianza di Serena Ricciardi viene fuori il dato per cui per la maggior parte i ricoverati sono uomini, sovrappeso che è una comorbidita’ che ‘aiuta’ il virus. “Ci sono anche tante coppie di mariti e mogli – aggiunge – nella stessa stanza e vediamo, oggettivamente, come il supporto di ossigeno per le donne sia minore”. Sul fronte della percentuale di medici, infermieri e operatori contagiati chiarisce: “Il fatto che ci sia una casistica cosi’ elevata di sanitari positivi e’ legato si’ all’assistenza, ma anche ad un ridotto controllo perchè si aspetta che il sanitario manifesti sintomi perchè se si ammala si riduce il personale che puo’ fronteggiare l’emergenza. Io ho dovuto fare il tampone perche’ prima che il mio reparto diventasse Covid abbiamo avuto dei casi che poi sono risultati essere positivi e quindi siamo entrati in contatto diretto con questi pazienti senza i dispositivi di protezione. Inizialmente c’e’ stata un po’ di confusione sul tamponamento del personale, se avessero previsto controlli ogni 15 giorni ai sanitari probabilmente avremmo potuto contenere anche il contagio perche’ credo che molti di noi, essendo piu’ esposti, siano vettori inconsapevoli di questo virus seppur osservando tutte le indicazioni al di fuori del lavoro e indossando le mascherine chirurgiche anche nel tragitto casa-ospedale”. Nella struttura in cui lavora “tramite il coordinatore infermieristico, ci e’ stata data la possibilita’ di avere un supporto psicologico che per il momento, per mancanza di tempo, non siamo riusciti a sfruttare. Questa è una cosa che ci porteremo dentro nel tempo, e’ come quando un militare torna dalla guerra: gli incubi la notte sono già iniziati, la paura di andare a lavoro c’e’ ed è tantissima. Lo affronti perchè sai di fare del bene, sai che puoi aiutare, per quanto possibile, qualcuno che da un momento all’altro si è ritrovato con un tubicino nel naso, con l’ossigeno, con una maschera. La maggioranza delle persone, spaventatissima, accetta tutto quello che gli fai, gli basta stare bene”
Articolo Successivo
il Sindaco di Salerno sospende la ZTL in tutta la città
Post Recenti
- Colomba alla Salernitana: Bologna, esempio da seguire
- Fos, il caso al Parlamento Europeo
- Ruggi, attivato centro di Pma e Sten. Colarieti: «Occasione importante»
- La Regione ha ricordato l’avvocato Dino Gassani ucciso dalla camorra
- Al Ruggi l’ombra dell’ignobile traffico di sacche di sangue: ne sono scomparse 40
Categorie
Tags
25 aprile 2020 solitudine silenzio Flash Mob
Banda Gioacchino Mansi Storico Concerto Bandistico Città di Minori
Beatrix Potter
Carlo Roselli teatro Spettacolo
Carmen 2010 Teatro Verdi Salerno
Cristiana Bellavista I Maggio 2020
Dieta nutrizionista Angelo Persico Salerno
Enrico Frasca Voci dal Serraglio Salerno
Federico Pier Maria Sanguineti 25 aprile 2020
Fisco e Finanza del PD Milano Metropolitana Alessia Potecchi I Maggio 2020
Flavio Arbetti scenografo
Francesco Ivan Ciampa conductor Teatro Verdi Salerno
Gaia Criscuolo I Maggio 2020
Gianni Penna Tullio De Piscopo Roundmidnight
Giorgio Benvenuto Fondazione Bruno Buozzi Roma Uil
Il Baciamano Antonio Grimaldi Annarita Vitolo Vincenzo Albano
I maggio Festa dei Lavoratori
I Maggio Festa del Lavoro
I Maggio Roberto Vecchioni Filippo Turati Inno dei Lavoratori Salerno
Imma Basso
inguine
I Ragazzi del Caccioppoli sul 25 aprile
Laurea Giurisprudenza Rita Martino Salerno Vietri sul Mare
Liberazione 25 aprile 2020
Luigi Brancaccio Voci dal Serraglio Salerno
Luisa Langella I Maggio Festa dei Lavoratori
Luisa Malafronte I Maggio 20
Marco Parisi Matteo Iannone Setticlavio Conservatorio Martucci Salerno
Maria Pitacoro I maggio 2020
Marius Mele
Masullo
Matteo Iannone Salerno Setticlavio
Mattia Vaiano I Maggio 2020
Nicola Balzano I Maggio 2020
Patrizia Polverino
Perrella
Responsabile Dipartimento Banche
Rino Mele Martone
Romano Lauro I Maggio 2020
Rosaria Celentano Neolaureata
Salvatore Minopoli Tenore Violante coronavirus Paolo Ascierto Elio Manzillo Ospedale Cotugno Napoli
Sergio Mari
Simona Aprea I maggio 2020
Ucif Proprietari Cavalli riaprire Maneggi
Voci dal Serraglio Salerno Poesia