Legge elettorale, tiene l'accordo: quattro i collegi per la Camera nel salernitano - Le Cronache
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Legge elettorale, tiene l’accordo: quattro i collegi per la Camera nel salernitano

Legge elettorale, tiene l’accordo: quattro i collegi per la Camera nel salernitano

di Andrea Pellegrino

Capilista parzialmente bloccati. E’ questa la novità della giornata sulla nuova legge elettorale.  In pratica, chi vince nei collegi uninominali entra in Parlamento con priorità rispetto a tutti i candidati del suo stesso partito indicati nella lista proporzionale. Solo dopo l’assegnazione dei seggi ai vincitori nei collegi uninominali, infatti, saranno assegnati i seggi ai candidati nella proporzionale. Si seguirà l’ordine di candidatura in lista. I capilista saranno dunque i primi a entrare dopo i vincitori nei collegi.
Cambiano i collegi uninominali che, per la Camera dei Deputati, coincideranno con quelli già disegnati dal Mattarellum per il Senato. Dunque, in provincia di Salerno per l’elezione della Camera dei Deputati saranno quattro i collegi: Agropoli – Cilento; Eboli – Battipaglia; Salerno; Nocera – Angri e Sarno. Due, invece, dovrebbero essere i collegi disegnati per l’elezione del Senato in provincia di Salerno. 
Fino alle 17,00 di oggi la commissione parlamentare avrà ancora tempo per discutere gli emendamenti, poi il testo passerà all’aula di Montecitorio. Entro giovedì 8 giugno deve arrivare il voto finale della Camera, in modo da trasmettere la nuova legge elettorale al Senato intorno al 10 giugno, con un mese di tempo a disposizione per esaminarla e votarla.
La maratona di ieri ha saldato il patto tra i principali partiti, con il no compatto di Pd-M5s-Fi-Lega alle richieste di modifiche di Ap, Mdp, Si e delle altre forze centriste che hanno tentato senza esito fino all’ultimo di cambiare la soglia di sbarramento del 5 per cento; introdurre le preferenze; consentire il voto disgiunto; prevedere due schede anziché una; consentire una maggiore quantità di candidature plurime.
SOGLIA DI SBARRAMENTO AL 5% – Sono eletti in Parlamento solo deputati e senatori collegati sulla scheda a liste di candidati che superino il 5% nazionale di consenso.

UN SOLO VOTO, UNA SOLA SCHEDA, UNA SOLA CROCE – Gli elettori riceveranno due schede: una per votare alla Camera e una al Senato. Su ciascuna di esse dovrà essere apposta una sola croce che attribuirà al contempo il voto per il candidato nel collegio uninominale e per la lista proporzionale con il suo stesso simbolo.

60% PROPORZIONALE E 40% MAGGIORITARIO – La nuova legge elettorale è per il 60% proporzionale e per il 40% maggioritaria.

60% CANDIDATI UOMINI E 40% DONNE IN COLLEGI, ALTERNANZA IN LISTE – Ogni forza politica dovrà presentare nei collegi uninominali non meno del 40% di candidature femminili. Nelle liste bloccate per l’elezione con la proporzioale si dovranno alternare candidati donne e uomini.

232 COLLEGI UNINOMINALI ALLA CAMERA, 112 AL SENATO – Alla Camera i collegi uninominali assegnati con il maggioritario saranno 232 (1 in Val d’Aosta e 6 in Trentino Alto Adige previsti da norma ad hoc + 225 in palio nelle altre Regioni secondo la rispettiva popolazione). Al Senato saranno 112.

398 SEGGI CAMERA E 203 SENATO ASSEGNATI CON LA QUOTA PROPORZIONALE – I seggi che saranno assegnati con la proporzionale saranno 398 alla Camera e 203 al Senato.

28 CIRCOSCRIZIONI ELETTORALI PER ASSEGNARE SEGGI PROPORZIONALI – L’Italia viene suddivisa in 28 circoscrizioni elettorali per l’assegnazione dei seggi della quota proporzionale.

LISTE DA 2 A 6 CANDIDATI NELLE CIRCOSCRIZIONI PROPORZIONALI – I candidati nella quota proporzionale nelle 28 circoscrizioni territoriali saranno indicati dai partiti in liste che possono avere un minimo di 2 e un massimo di 6 candidati.

CHI VINCE LA SFIDA NEL COLLEGIO ENTRA IN PARLAMENTO – Nei collegi vince il candidato che prende più voti. Chi vince nei collegi è sempre eletto in Parlamento, alla sola condizione che la lista di partito a cui è collegato abbia superato lo sbarramento del 5%.

CAPILISTA UN PO’ MENO BLOCCATI, ENTRANO DOPO VINCITORI COLLEGI – Chi vince nei collegi entra in Parlamento con priorità rispetto a tutti i candidati del suo stesso partito indicati nella lista proporzionale. Solo dopo l’assegnazione dei seggi ai vincitori nei collegi uninominali infatti saranno assegnati i seggi ai candidati nella proporzionale. Si seguirà l’ordine di candidatura in lista. I capilista saranno dunque i primi a entrare dopo i vincitori nei collegi.

NO ALLE CANDIDATURE PLURIME, POSSIBILE UN SOLO INCROCIO COLLEGI-LISTE – Ci si potrà candidare in contemporanea solo in non più di un collegio maggioritario e una lista proporzionale.

PRIMI FRA I NON ELETTI IN PARLAMENTO SE NON SI VINCE NESSUN COLLEGIO – Se una lista che supera il 5% non vince nessun collegio il primo a entrare in Parlamento sarà il meglio piazzato fra i non eletti e non i capilista.

MENO FIRME E MENO BUROCRAZIA PER PRESENTARE LE CANDIDATURE – Viene semplificata la procedura per presentare le candidature al Parlamento e ridotto il numero di firme necessarie presentarle.