Le vie Longobarde di Europa un progetto per San Pietro a Corte - Le Cronache
Cronaca

Le vie Longobarde di Europa un progetto per San Pietro a Corte

Le vie Longobarde di Europa un progetto per San Pietro a Corte

 

Arrivano i fondi per una delle bellezze del centro storico salernitano

Di Ambra de Clemente

L’eco del workshop tenutosi al Salone del Gonfalone del Comune di Salerno dedicato a “I principati longobardi del Sud”, nell’ambito del progetto europeo Longobard Ways across Europe, è entrato nella nostra memoria. Il progetto di una regione virtuale europea per collegare i “luoghi dei Longobardi”, le terre che questa popolazione ha attraversato nel corso dei secoli, dalla Scandinavia alla Calabria, per approfondire le conoscenze a tutti i livelli sui siti Longobardi e promuovere itinerari turistici e artigianali di eccellenza focalizzati sui Longobardi.  Il Longobard Ways across Europe, patrocinato dall’Institut Européen des Itinéraires Culturels del Lussemburgo, è ufficialmente candidato per ottenere gli European Regional Development Fund s Salerno, il cui comune è a tutti gli effetti socio istituzionale, sarà il capoluogo dell’ultima delle quattro macro-aree del progetto, quella dedicata ai Longobardi del Sud. Le testimonianze longobarde del Sud Italia  sono l’abbazia di San Vincenzo al Volturno in Molise, il santuario di Monte Sant’Angelo in Puglia, il complesso monumentale di San Pietro a Corte a Salerno. Erano presenti all’incontro, oltre alle principali autorità della provincia, il presidente del Gruppo Archeologico Salernitano Felice Pastore, il presidente dell’associazione Longobardia Gian Battista Muzzi e il suo vicepresidente Bruno Cesca e l’europrogettista Guido Pizzamano, oltre a rappresentanti di istituzioni di altre regioni come Mario Ialenti, presidente della regione Molise.
Enti ed associazioni pubbliche e private di Salerno e provincia, in sinergia, per creare dei percorsi di marketing enogastronomico e artigianale, valorizzazione del paesaggio e turismo sostenibile e con patner associati per finanziare progetti locali. “Una  rete” , come sottolinea Bruno Cesca, –serve aa avere maggiori possibilità di ottenere finanziamenti. Per il 2016 sono stati messi a disposizione molte risorse, da 1 a 5 milioni di euro a seconda del programma di finanziamento utilizzabile. Il treno dei Longobardi è partito ed i bandi europei  dopo la scadenza del 4 aprile arriverà solo al 10 maggio. Anche l’Agenzia del Commercio Estero supporta il nostro lavoro perché vi ha individuato opportunità di sviluppo per i vari territori”.
Bruno Cesca si domanda : “L’idea di un percorso culturale europeo non cade nel momento sbagliato? Un tempo come il nostro in cui le frontiere si chiudono e in tutta Europa ci si sta ritirando nei vari “nazionalismi”?
Guardando alle cose in prospettiva: bisogna dare agli Europei quello che l’Euro non è riuscito a dare loro: una coscienza comune”.
La memoria storica dei Longobardi registra l’evento post quem: Carlo Magno sconfisse l’ultimo re longobardo nel 774 e parte dell’aristocrazia longobarda del Nord si trasferì nei Ducati del Sud. Arechi accolse i profughi longobardi del Nord, fortificò il sistema difensivo e costruì il Palazzo di Corte, le cui vestigia uniche in Europa come testimonianza di età civile. Erroneamente per anni si parlava di Cappella di San Pietro a Corte, sovrapponendo l’immagine letteraria della chiesa sita a nord del palazzo, tramandata da Paolo Diacono, precettore di Adelperga. Un’impronta cattolica fu data ai principati autonomi di Benevento e Salerno e Capua, con la costruzione di monasteri e chiese, che mostrano contatti ed influenze  bizantine ed arabe. Il rutilante palazzo con le splendide decorazioni pavimentali in palombino bianco e mosaici con il porfido rosso e verde, le lastre marmoree emersero dagli scavi del professore Paolo Peduto, che Il Gruppo Archeologico, associazione onlus nata nel 1991,che gestisce con il progetto di tutela e valorizzazione su base volontaria, rientrando del progetto: Monumenti sempre aperti e nelle Giornate dell’Archeologia Ritrovata, e nel Forum Europeo delle Associazioni culturali e nell’albo regionale del volontariato. Dopo anni di lotte per l’esclusione per i termini cronologici e la fruibilità del sito il monumento è rientrato negli Itinerari europei. Dopo il  confronto con Italia Langobardorum  il partner del Gas è l’associazione Langobardia è stato fondamentale.  L’Itinerario “Longobard Ways across Europe”  segue il “corridoio geoculturale europeo” percorso dalle migrazioni longobarde nel corso di 1200 anni: dal I° secolo avanti Cristo (periodo della mitica partenza dalla regione scandinava della Scandia e insediamenti lungo il basso corso del fiume Elba), al 1077 anno che segna la definitiva scomparsa dei Principati longobardi del Sud Italia ad opera dei Normanni. All’interno di questo progetto che illustra al visitatore del vie longobarde  e la loro evoluzione, si è sviluppata una sua diramazione: il Cluster Monza-Brianza. L’obiettivo turistico-culturale è quello di valorizzare le vie europee longobarde ed identificare territorialmente l’area al tempo della fondazione del Regno longobardo d’Italia, nel periodo indicato come:“Periodo delle due regine”.