Le vie dei Longobardi, accordo siglato - Le Cronache
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Le vie dei Longobardi, accordo siglato

Le vie dei Longobardi, accordo siglato

di Monica De Santis

Siglato ieri mattina, alle ore 11 a Palazzo Paolo V, Salone dell’Antico teatro, il protocollo d’intesa tra i comuni di Salerno, Benevento e Capua “Principati e Terre dei Longobardi del Sud”. Protocollo questo che da il nome all’Associazione Temporanea di Scopo (ATS) per favorire il recupero della comune identità longobarda dei tre Comuni che sono stati Capitali di Principato. Il progetto intende dare vita a nuovi itinerari di un turismo culturale, “lento, sostenibile ed esperienziale” che possa interessare anche altri Comuni della Campania che “vantano un patrimonio culturale, materiale e immateriale di identità longobarda”. Presenti alla firma del protocollo anche le tre assessori alla cultura dei tre comuni coinvolti nell’iniziativa. Gli obiettivi prefissati dell’ATS nascono dalla constatazione che è opportuno rafforzare la coesione e l’identità territoriale, valorizzando la comune eredità culturale longobarda come orgoglio per il proprio passato medievale, nella consapevolezza che alla civiltà longobarda oggi viene riconosciuto unanimemente “il valore di primaria radice della Cultura Europea”. La giornata di ieri è servita per presentare anche la prima iniziativa messa in atto dai tre comuni, ovvero le passeggiate tra le corti e le chiese dei principi longobardi. Gli appuntamenti in programma prevedono nelle giornate del 25 e 28 giugno nella città di Benevento le celebrazioni per il decennale riconoscimento Unesco, con visite guidate, degustazioni e musica. Mentre nella giornata del 27 giugno a Capua è prevista nella mattinata la visita guidata alle chiese longobarde e alle eccellenze enogastronomiche locali, mentre a Salerno nel pomeriggio visite guidate a San Pietro a Corte e Santa Maria de Lama. La costituzione dell’Associazione Temporanea di Scopo – (ATS) – denominata ‘Principati e Terre dei Longobardi del Sud’ – (acronimo P.L.S.) è nata dall’esigenza di favorire il recupero della comune identità longobarda dei Comuni delle tre Capitali di Principato: Benevento-Capua-Salerno per dare vita a nuovi itinerari di un turismo culturale, lento, sostenibile, esperienziale che possa interessare anche altri Comuni della Campania che vantano un patrimonio culturale, materiale e immateriale di identità longobarda. Il sito seriale UNESCO I Longobardi in Italia (568-774). I Centri di potere e il programma istitutivo dell’itinerario culturale europeo ‘Longobard Ways across Europe’, promosso dall’Associazione Longobardia presso l’Institut Européen des Itinéraires Culturels di Lussemburgo, hanno fatto da guida ai Sindaci delle Città di Benevento, Capua e Salerno, le tre maggiori Capitali dei Principati Longobardi del Sud, per attivare con apposite delibere un programma istitutivo in un progetto condiviso. I Longobardi, fondendosi con la civiltà tardoromana e bizantina, e con la positiva ‘contaminazione’ con la cultura araba, costituirono infatti una nuova civiltà, assolutamente originale, che nelle arti, nelle scienze, nell’economia, nell’organizzazione statuale raggiunse altissimi livelli, tali da consentire loro di conservare libertà e prosperità per secoli dopo la caduta del Regno longobardo e fino all’anno 1076, anno in cui l’ultimo Principato longobardo, Salerno, cedette il passo alla nuova dinastia dei Normanni. Gli obiettivi prefissati dell’Associazione Temporanea di Scopo Principati e Terre dei Longobardi del Sud nascono dalla constatazione che è opportuno rafforzare la coesione e l’identità territoriale, riscoprendo e meglio valorizzando la comune eredità culturale longobarda come orgoglio per il proprio passato medievale, nella consapevolezza che alla civiltà longobarda oggi viene riconosciuto unanimemente «il valore di primaria radice della Cultura Europea» [dichiarazione UNESCO 25 giugno 2011, nel quadro dell’approvazione del sito seriale I Longobardi in Italia. I centri di potere (568-774 d. C.)] e che ale carattere distintivo rappresenta un valore aggiunto all’identità dei territori. Una riscoperta che non deve essere vista in una ‘ottica di campanile’, bensì di «rete strutturata paritaria e dinamica» per l’ideazione, progettazione, organizzazione e gestione di «eventi ed iniziative comuni», intesa a sviluppare studi, convegni, mostre, rievocazioni, eventi di turismo, che, in una accorta scansione organizzativa e temporale, oltre a rafforzare l’attrattività delle città per i residenti attragga turismo culturale lento e sostenibile, in funzione di un necessario rilancio economico. Insieme si rafforza la consapevolezza di condividere le occasioni per sviluppare in modo concertato una rete di infrastrutture ed eventi che attragga, assista, distribuisca il turismo culturale, scolastico, della terza età, religioso, regionale, italiano e straniero. Incentivare questa proposta sarà utile soprattutto nelle stagioni intermedie, quando diminuisce l’attrattività di isole e costiere ed è più agevole integrare l’offerta dei turismo archeologico, dei monumenti, della storia, dell’enogastronomia e dell’ambiente dell’hinterland con quello dei grandi attrattori campani. Si pensa, pertanto, a strutturare una serie di programmi in una logica che contribuisca anche alla creazione e alla crescita di una cultura comune, nazionale ed europea.