Le strade maestre del trombone: Joseph Alessi - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Le strade maestre del trombone: Joseph Alessi

Le strade maestre del trombone: Joseph Alessi

Questa sera, alle ore 20, concerto finale della masterclass, svoltasi presso il museo Giovanni Palatucci di Campagna con il prestigioso maestro americano, che si esibirà da solista con il suo special brass

 Di Olga Chieffi

La masterclass promossa per cinque giorni dall’Associazione Le Nuove Armonie, presieduta da Cosimo Panico, è l’evento clou della seconda edizione del Festival di Ottoni, Fire Water Brass festival, ideato dal suo Direttore Artistico, il Maestro Nicola Ferro, trombonista, compositore e arrangiatore. L’ospitare il prestigioso trombonista Joseph Alessi, Principal Trombone della New York Philharmonic, e insegnante della Juilliard School di New York, a Campagna, nella significativa cornice del Centro Studi “Giovanni Palatucci” di Campagna è soprattutto il frutto di una forte amicizia, nata tra Cava e new York, in mezzo a coulisse, sordine e spartiti tra Nicola Ferro e Joseph Alessi, due eccellenze assolute del proprio strumento, che “vivono” in tutte le sue infinite espressioni. Il Festival, che ad oggi ha richiamato musicisti d’elite, ovvero docenti di diversi Conservatori e “ prime parti ” dei più importanti Teatri italiani, si colloca, all’interno di quel complesso di attività che esprimono in pieno l’importanza di una programmazione lungimirante e di grande spessore artistico, per la continuazione e il completamento di una formazione musicale di carattere spiccatamente internazionale. Moltissime le adesioni a quello che è un vero e proprio evento nazionale, esclusivo per il Sud Italia, nato dalla sinergia con la Fondazione Fossano Musica; unitamente al patrocinio del Comune di Campagna, della Provincia di Salerno, di Anbima – Regione Campania, e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Questa sera, alle ore 20,30, nella chiesa del SS. Salvatore e Sant’Antonino, in Campagna, il M° Joseph Alessi insieme all’ “Ensemble Trombone Students ”, composto da Enzo Turrizziani, Flavio Placidi, Salvatore Cuccaro, Francesco Piersanti, Giuseppe Nuzzaco, Antonio Sabetta, Giuseppe Laino, Michele Bianco, Maurizio Tedesco, Michele Campo, Saverio Varacalli, Giuseppe D’Elia, Cosimo Panico, Antonio Vece, Vincenzo Serio, Pasquale Iannone, Giovanni Collaro, Francesco Bronzo, Donato Grillo, Rocco Angelillo, Francesco Fierro, Fabrizio Corbino, Giulio Giannini, Sebastiano Panzarella, Danilo Giampà, Giacomo Mariani, Danilo Mascaro e Vittorio Raimondo, con Nicola Ferro nelle vesti di direttore, ma che, siamo sicuri, non mancherà, di impugnare il suo trombone, darà vita al concerto finale della masterclass, che ha vissuto cinque giorni di intensissimo studio. Eterogeneo il programma che verrà aperto dall’ Olimpic Fanfare da John Williams, per le i Giochi Olimpici di Los Angeles 1984 e che sarà certamente di augurio, per quelle di Rio che ci apprestiamo a vivere. Si passerà quindi a musica originale di Nicola Ferro, “La mia Terra” una melodia evocativa su di un tappeto armonico lussureggiante che descrive il nostro Sud, si passerà poi alla colonna sonora di Gone with the wind, “Tara’s Theme” composta da Max Steiner, per proseguire con una pagina di Thom Ritter George “Aria and Dance”. Omaggio al premio oscar Ennio Morricone, con un saggio delle sue più amate colonne sonore, per poi strambare verso il jazz classico con Georgia on My Mind firmata da Hoagy Carmichael, soul spinto, slancio romantico e sensibilità per questo song datato 1930, prima di passare all’esecuzione di un’altra interessante composizione di Nicola Ferro, “Song For My Children”. Un canzoniere napoletano, che ci invierà la sirena Partenope con Napoli bone, prima di lanciare il “Vincerò” del “Nessun dorma”, di Calaf, il quale con i suoi ardimenti vocali raggiungerà il cuore del mostro Turandot. Un tradizionale popular song americano “Frankie e Johnny”, prima di chiudere la serata che sarà presentata da un altro eccellente trombonista e cantante Frank Tritto, da “Se stasera sono qui” di Luigi Tenco.