Le casse del Comune di Salerno sono vuote: niente soldi alle imprese - Le Cronache
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Le casse del Comune di Salerno sono vuote: niente soldi alle imprese

Il decreto sblocca fondi per le imprese, a Salerno almeno per ora non servirà. Il provvedimento del Consiglio dei Ministri che mette a disposizione 40 miliardi di euro, su tutto il territorio nazionale, per agevolare i pagamenti alle imprese nei prossimi dodici mesi da parte dell’amministrazioni locali, non porterà al pagamento di un euro a Salerno. Secondo la classifica pubblicata ieri da “Il Sole 24 ore”, il Comune, amministrato dal sindaco Vincenzo De Luca, figura al terzultimo posto nella classifica dei comuni capoluogo e sarebbe, dunque, completamente ingessato. Insomma impossibilitato a sborsare, almeno in questa prima fase, un euro nei confronti dell’imprese che avanzano crediti da Palazzo di Città. Colpa del patto di stabilità? Sicuramente. Ma sostanzialmente il Comune di Salerno, al momento avrebbe speso tutto. Nella colonna, infatti, che indica la liquidità disponibile al 28 febbraio (dunque i pagamenti immediatamente possibili), compare la cifra zero.
Questo, a differenza, per esempio di Napoli che potrà utilizzare circa 24 milioni di euro, o di Avellino (700mila euro), ancora di Caserta (64mila euro) e perfino di Benevento (350 mila euro). In Campania, quindi, la sola Salerno resterà ferma, immobile e senza capacità (secondo le prime analisi dei conti) di iniziare a pagare le imprese. Dopo Salerno, scorrendo la classifica, con zero euro in cassa c’è solo Siracusa e Torino, quest’ultima compagna di “Luci d’Artista”. Sempre la tabella de “Il Sole 24 ore” riporta residui passivi (debiti verso terzi) al 31 dicembre 2011 pari a 280 milioni di euro circa. Patto o non patto, in sostanza, nelle casse comunali salernitane non ci sarebbero soldi. E tradotto: anche se non ci fossero stati i limiti imposti dall’Unione Europea, il Comune di Salerno sarebbe impossibilitato, per una questione di liquidità, a saldare i suoi creditori. Almeno ad oggi. Per i sindaci a secco, infatti, se ne parlerà a fine maggio e l’alternativa potrebbe essere la possibilità di chiedere anticipazioni alla tesoreria statale, vincolando però una quota di Imu pari all’anticipazione.
Sulla situazione finanziaria cittadina, nulla di nuovo sotto il sole: ormai appare abbastanza nota la sofferenza di cassa di Palazzo di Città. Non fosse altro che negli ultimi mesi è stato messo al bando praticamente tutto: dalle società municipalizzate (Centrale del Latte compresa) agli immobili comunali, con strade, piazze e vie. Ed ancora, De Luca, ad oggi, sarebbe l’unico sindaco d’Italia che spinge per una accelerazione dell’introduzione della Tares, che ricordiamo potrebbe essere una vera batosta per i cittadini. Soprattutto a Salerno che in quanto ad aliquote batte tutti.

 

8 aprile 2013