Francesco Marino Iandiorio, classe 1984, ha deciso di candidarsi alle elezioni regionali con la lista Più Campania in Europa a sostegno del Governatore De Luca. Iandiorio non è nuovo alla politica: nel 2018 era candidato alla Camera dei Deputati. “Ho accettato questa sfida perché, a differenza delle elezioni politiche, gli elettori possono scegliere il candidato che preferiscono. La Campania ha bisogno di continuare nel percorso di cambiamento che il Presidente De Luca ha intrapreso in questi 5 anni. Il mio contributo in Consiglio Regionale sarà costante e mi concentrerò su tre aspetti fondamentali: il lavoro, i giovani e la cultura”. Iandiorio, professore liceale di Storia e Filosofia, è da sempre impegnato nello sviluppo di progetti culturali sul territorio provinciale e regionale. “Bisogna riprendere il rapporto con la natura: per farlo abbiamo la necessità di mettere in campo progetti che mirino alla crescita e tutelino l’ambiente. Solo attraverso un cambiamento culturale profondo possiamo riuscire in questo obiettivo”. Quale sarà la prima proposta che porterà in Regione? “La prima proposta di legge che porterò in Consiglio sarà il South Working. Abbiamo bisogno di dare possibilità lavorative a tantissimi giovani e meno giovani. Negli anni si è provato a dare finanziamenti a fondo perduto o incentivi fiscali alle aziende per delocalizzare venendo in Campania: una strategia che non ha funzionato. Dobbiamo utilizzare i fondi europei per accordi con le grandi aziende tecnologiche e dei servizi per sostenere direttamente l’assunzione di campani facendo in modo che non siano costretti a lasciare la nostra terra e l’indotto aiuti il commercio e gli altri settori che pagano la desertificazione culturale e personale provocata dall’assenza di lavoro. Utilizziamo gli strumenti già esistenti per salvare i nostri borghi, i nostri cittadini e il nostro futuro. Dipende da noi”. Da professore cosa pensa di quanto sta accadendo nel suo settore e cosa farà da consigliere regionale? “Il ministro Azzolina sta dimostrando, giorno per giorno, l’incapacità nel gestire una situazione che effettivamente è complessa. Dagli imbuti ai banchi a rotelle, ciò che è chiaro riguardo al prossimo anno scolastico è la confusione che regna nella mente dei decisori. Ultimo disastro è quello delle graduatorie GPS: colleghi esclusi da supplenze per errori del sistema, tra l’altro ammessi e validati dallo stesso Ministero: un disastro. Bene ha fatto de Luca a intervenire prima posticipando l’inizio dell’anno scolastico al 24 settembre e poi invitando alla misurazione della temperatura a scuola e non a casa: misura che non dava alcuna certezza e sicurezza ai ragazzi e al personale scolastico. Per la scuola ci sono tantissime cose da fare: una seria verifica dei plessi e messa in sicurezza degli stessi in collaborazione con l’Ente Provincia; un rafforzamento dei progetti scolastici come Scuola Viva che danno la possibilità di aprire gli istituti alla cittadinanza e rafforzare il senso di comunità scolastica; creare delle scuole professionalizzanti come può essere l’istituzione, che io propongo, di una Scuola di Progettazione Europea Regionale in grado di aggiornare il personale della Pubblica Amministrazione per intercettare Fondi Europei ma anche quella di formare i ragazzi che vogliono operare in questo settore sia nel pubblico che nel privato”.
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