L’Annunziata torna all’antico splendore - Le Cronache
Attualità

L’Annunziata torna all’antico splendore

L’Annunziata torna all’antico splendore

di Giovanni Sapere

Finalmente ieri sera, dopo circa tre anni di chiusura, è stata riaperta al culto la Santissima Chiesa dell’Annunziata, in Via Portacatena, una delle chiese più amate dai salernitani, soprattutto da quelli del Centro Storico che hanno affollato il nuovo sagrato della Chiesa, realizzato pedonalizzando Via Quagliariello, che è stata pavimentata in pietra vesuviana, listelli in cotto e inserti in ceramica:” Che nessuno si permetta di parcheggiare i motorini o le macchine o vi faccio scomunicare. Noi comunque passeremo alle vie di fatto”, ha minacciato sorridendo il Sindaco De Luca, che ha inaugurato la nuova Chiesa, tagliando il nastro insieme a Monsignor Claudio Raimondo, parroco della Chiesa, al Vescovo Monsignor Luigi Moretti, e al Cardinale Renato Raffaele Martino. Il restauro della chiesa, come ha ricordato il progettista e direttore dei lavori, l’architetto Antonio Carluccio, dell’Ufficio Tecnico del Comune, eseguito dalla ditta Ronca, ha interessato, oltre la parte in elevato della chiesa anche la parte interrata:” E’ stato svuotato tutto l’interrato su cui poggiava il piano di calpestio ed è stato realizzato un solaio per eliminare l’umidità. Durante questi lavori è stata riportata in luce la struttura originaria della chiesa del 1400 che sarà visitabile a breve. E’ stato rifatto anche tutto l’impianto elettrico, realizzato dalla Dielle Impianti di Paolo Lavano, che ha domotizzato tutta la chiesa: digitando un tasto del pannello generale si possono comandare e regolare tutte le luci e il suono delle campane”. E’ stata restaurata anche la cupola maiolicata realizzata, con delle splendide ambrogiette, dal Maestro Giancappetti e dalla figlia Mariagrazia che ha ricordato che questo è stato l’ultimo lavoro del padre, e il terrazzo della cupola dove è stata realizzata una bellissima panca dall’artista Enrica Rebec. Presenti anche alcuni componenti della direzione scientifica della Soprintendenza Archeologica, con la Soprintendente, la dottoressa Adele Campanelli, la dottoressa Mariantonietta Iannelli,e la dottoressa Benedetta Spadacente, che hanno seguito tutte le operazioni dello scavo archeologico di circa 800 mq., diretto dall’ingegner Federico Deo, che ha messo in luce i reperti romani e quelli antecedenti il 1400, della preesistente chiesa, sulla quale nel 1600 è stata ricostruita la chiesa, che è stata poi ristrutturata dopo l’alluvione del 1954. La dottoressa Rosanna Romano, funzionario della Soprintendenza, storico dell’arte, responsabile dei restauri per la città di Salerno e la dottoressa Emilia Alfinito, funzionaria della Soprintendenza, responsabile del Museo Diocesano, hanno diretto i restauri delle le due grandi tele (hanno la dimensione di 3×1,80 metri), raffiguranti San Biagio e San Francesco di Paola, che sono tornate al loro antico splendore grazie al restauro eseguito dai restauratori Flora Pellegrino e Fabio Siniscalchi, promosso dal Club Inner Wheel Phf, presieduto dalla professoressa Laura Camisa Colombis; il restauro dell’abito in seta e oro della Madonna dell’Annunziata, sull’altare centrale, è stato restaurato da don Giovanni, grazie all’intervento del Club Inner Wheel Salerno Est, presieduto dalla professoressa Rosaria De Luise. Restaurati anche i tondi del Maestro Pasquale Avallone e i quadri della Via Crucis di Giuseppe Avallone, oltre alle statue dei Santi Pietro e Paolo, di Santa Trofimena, di Sant’Ignazio e di San Giovanni di Dio. E’stato recuperato anche il prezioso organo dell’ebanista lombardo De Lorenzo. Presente anche l’architetto Giovanni Villani, che ha seguito per la Soprintendenza il restauro architettonico. Il Vescovo Monsignor Luigi Moretti, ha sottolineato come questa parrocchia rappresenti la casa di tutti i cittadini del centro storico:” Riaprire questa chiesa è come una famiglia che torna a casa. E’ il ritrovarsi per il Signore. Ora speriamo che oltre la Chiesa, come struttura, cresca anche la Chiesa dei cristiani”. Il Cardinale Renato Raffaele Martino, che da poco è stato nominato Protodiacono da Papa Francesco, ha ricordato che nella chiesa dell’Annunziata è nata la sua vocazione:” Sono nato in Via Trotula De Ruggiero e nel 1939 sono venuto ad abitare in Via Portacatena, nel palazzo affianco a questa chiesa, dove è nata la mia vocazione. Finalmente è tornata alla sua antica bellezza grazie al Sindaco di Salerno che ci ha messo tutta la sua energia. Godiamo tutti quanti di questa gioia”. Monsignor Claudio Raimondo, contento per la riapertura della chiesa ha auspicato”Che la nostra parrocchia possa essere sempre più casa e scuola di comunione” e chiesto al Sindaco De Luca di ridare dignità alla Scuola Media Lanzalone, (presente la preside Anna Maria Grimaldi) e di consentire di utilizzare la Chiesa di San Giovanni di Dio, per le attività pastorali. Il Sindaco De Luca con orgoglio ha ricordato che la chiesa dell’Annunziata è la Chiesa di proprietà del Comune:”Abbiamo recuperato un gioiello. Dalla ringhiera del terrazzo, sulla cupola maiolicata, si gode un panorama mozzafiato. Qui si legano le memorie più sacre della nostra città, quelle delle persone che abbiamo raccolto quando c’è stato l’alluvione. Oggi questa chiesa parla il linguaggio della modernità e della nuova Salerno. Ad accogliere l’ingresso dei fedeli in chiesa e di tutte le autorità, sono state le note de “I cieli narrano”, un brano di Frisina, cantato dai diciotto componenti del “Coro dell’Annunziata”, coordinato da Maurizio Smeraldo. La messa è stata celebrata da Monsignor Luigi Moretti, che ha anche consacrato il nuovo altare in marmo bianco. Tra i tanti presenti vi erano: Piero e Roberto De Luca, il cantante Bruno Venturini, con il figlio, l’architetto Dell’Acqua, Don Comincio Lanzara, il Comandante della Capitaneria di Porto Maurizio Trogu, il Questore Antonio De Iesu, il maggiore Gianrico Spinelli del reggimento Guide, gli Assessori Franco Picarone e Nino Savastano, l’Onorevole Tino Iannuzzi, i Consiglieri Giovanni Coscia e Angelo Caramanno e il neo consigliere regionale Enrico Coscioni, Aniello Palumbo